Per molte cause civili bisognerà tentare la strada della mediazione davanti a uno degli organismi abilitati. Solo se non si troverà un accordo ci si potrà rivolgere alla giustizia civile. La protesta delle associazioni forensi e i dubbi di varie altre categorie
ROMA - Entra in vigore oggi la conciliazione obbligatoria prevista dalla riforma approvata un anno fa. Per molte cause civili non sarà quindi più possibile rivolgersi alla magistratura senza aver tentato prima la strada della mediazione davanti a uno degli organismi abilitati. Solo se le parti non troveranno un accordo in quella sede si andrà in tribunale. I dubbi sull'efficacia e la convenienza delle nuove procedure sono molti. E vengono da diverse categorie, a cominciare dagli avvocati che hanno deciso di astenersi dalle udienze fino a domani in segno di protesta sia contro la conciliazione obbligatoria che contro il ddl che affida a 600 ausiliari, magistrati e avvocati dello Stato in pensione, lo smaltimento dell'arretrato civile. Perplessità sono state espresse anche dal Sunia, sindacato degli inquilini che parla di privatizzazione della giustizia.
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