Nella centrale Usa si fuse parte reattore, cittadini ricordano.
Una targa sotto un ciliegio: è un tributo alla solidarietà che il Giappone dimostrò nei confronti degli Stati Uniti dopo l'incidente nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania. Un espisodio che torna alla memoria a 32 anni dal 28 marzo 1979, quando un difetto al sistema di raffreddamento della centrale provocò la fusione parziale di uno dei reattori: le radiazioni si diffusero nell'atmosfera."Stavamo in casa, perchè è quello che ci dicevano - ricorda Don Hosller - poi ho capito che le autorità ci hanno mentito, o non avevano idea di cosa stessero facendo". Solo il giorno dopo il governo consigliò di evacuare donne incinte e bambini. 140mila persone lasciarono le loro case per una dozzina di giorni. Mary Osborn è diventata attivista anti-nucleare: da 32 anni studia gli effetti delle radiazioni sull'ambiente, come ortaggi e animali deformi."Cos'altro potrebbe provocare questo? L'ho visto solo nei libri come risultato di esperimenti con le radiazioni". Il lavoro di decontaminazione è durato più di dieci anni, sino al 1993. "Le conseguenze dell'incidente dureranno per generazioni. Bisogna smaltire centinaia, se non milioni di galloni di acqua radioattiva - dichiara Eric Epstein, direttore del centro di osservazione della centrale, parlando di quanto accaduto in Giappone - è uno sforzo che richiede anni, anche molto tempo dopo che l'interesse è svanito". Dopo quell'incidente nessuna centrale nucleare è stata più costruita negli Stati Uniti.
Nessun commento:
Posta un commento