Sana'a, 21 mar. - (Adnkronos/Ign) - Resta alta la tensione nello Yemen dove continua la protesta per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh, nonostante la repressione che nei giorni scorsi ha provocato decine di morti. Carri armatidell'esercito sono stati dispiegati in mattinata per le strade del centro di Sana'a mentre si registra una raffica di defezioni tra militari e diplomatici che, di ora in ora, passano dalla parte dei manifestanti.
Ultimo della lista il governatore di Aden, Ahmad Qaatabi che ha lasciato il suo incarico, come hanno riferito funzionari del suo ufficio, dopo i violenti scontri tra manifestanti antigovernativi e forze di sicurezza che ci sono stati proprio ad Aden, seconda città più grande dello Yemen.
Prima di lui era passato con i rivoltosi il maggiore Sadiq Ali Sarhan, capo della difesa aerea del primo battaglione corazzato di Sana'a. Ma anche il generale Ali Muhsin al-Ahmar, capo carismatico dell'esercito e fratellastro del presidente Saleh, seguito dal maggiore Nasir al-Jahuri, capo del 121esimo battaglione dell'esercito.
Anche tra i diplomatici in molti stanno abbandonando Saleh. E' di oggi la notizia delle dimissioni dell'ambasciatore yemenita a Damasco, Abdel Wahab Tawaf, che ha protestato contro la repressione condotta dal suo governo nei confronti dei manifestanti. Lasciano i loro incarichi e passano all'opposizione anche l'ambasciatore al Cairo, Abdel Wali al-Chemiri, quello presso la Lega Araba, Abdel Malek Mansour e quelli in Arabia Saudita, Kuwait, Indonesia, India, Algeria e Spagna.
Prima di loro si erano dimessi gli ambasciatori yemeniti presso le Nazioni Unite e il Libano.
"Massima preoccupazione" per l'evolversi della situazione in Yemen e "l'aumento della violenza", viene espressa dalla Ue che ha condannato l'uso della forza contro i manifestanti. Per questo se le autorità del paese non dovessero garantire l'incolumità di chi protesta, "il Consiglio Ue e gli stati membri rivedranno le loro politiche nei confronti dello Yemen", si legge nelle conclusioni del Consiglio Ue affari esteri adottate dai ministri dei 27 a Bruxelles.
"E' responsabilità delle autorità yemenite garantire il pieno rispetto per tutti dei diritti umani e delle libertà fondamentali, e i responsabili per le vittime e i feriti saranno ritenuti responsabili e dovranno rispondere delle loro azioni davanti alla giustizia", si afferma nelle conclusioni di Bruxelles.
Per questo i ministri degli esteri dell'Ue invitano il governo dello Yemen e tutte le parti a "impegnarsi in un dialogo costruttivo, complessivo e inclusivo senza attendere oltre".
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