TOKYO - Dopo l’allarme per la fuoriuscita di plutonio la preoccupazione aumenta ancora a Fukushima. Un tasso di iodio radioattivo 3.355 volte superiore alla norma è stato rilevato nell'acqua di mare prelevata a 300 metri a sud della centrale nucleare, nel nord-est del Giappone, secondo quanto ha annunciato l'azienda che gestisce l'impianto, la Tepco.
Si tratta del livello più alto di iodio 131 rilevato dall'inizio dell'emergenza, scattata l'11 marzo scorso dopo il sisma e lo tsunami che hanno colpito il Giappone, danneggiando l'impianto nucleare e causando la morte do oltre 17 000 perone. Gli effetti dell’incidente giapponese intanto minacciano di estendersi ad altri paesi orientali. Cesio e iodio radioattivi provenienti da Fukushima sono stati rilevati in dosi preoccupanti nell'atmosfera di diverse province cinesi e di Pechino. Lo ha riferito oggi il ministero per l'Ambiente cinese. La scorsa settimana, la Cina ha vietato l'importazione dei prodotti alimentari dalle regioni vicine alla centrale, danneggiata dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo scorso. Il Giappone sta valutando di coprire i tre reattori danneggiati della centrale, per ridurre le emissioni radioattive, e di utilizzare un'autocisterna per eliminare l'acqua contaminata presente nell'impianto.
Nessun commento:
Posta un commento