Londra, 29 mar. (Adnkronos/Ign) - La Francia è pronta a discutere con gli alleati di un aiuto militare ai ribelli in Libia. A dichiararlo è stato il capo della diplomazia francese, Alain Juppè, ricordando come questo non sia tuttavia previsto dalle risoluzioni 1973 e 1970. "Per il momento la Francia - ha detto dopo il vertice sulla Libia - si attiene a una fedele applicazione di queste risoluzioni. Detto questo, siamo pronti a discuterne con i nostri partner".
Nel corso della conferenza stampa conclusiva della conferenza londinese il ministro degli Esteri britannico, William Hague ha detto che "lo sforzo per proteggere i civili deve continuare, vogliamo che i libici decidano del proprio futuro".
"Abbiamo deciso di istituire un gruppo di contatto per guidare i futuri sforzi politici", ha spiegato Hague. Il primo ministro britannico, aprendo la conferenza, aveva sottolineato che "alla fine la soluzione dovrà essere politica". "Un nuovo inizio è alle porte, la Libia ha giorni migliori di fronte a sé", ha detto David Cameron.
Nella dichiarazione della presidenza della Conferenza si legge, tra le altre cose, che "il popolo libico deve essere libero di determinare il proprio futuro" e che ''Gheddafi ed il suo regime hanno perso completamente legittimità e saranno ritenuti responsabili delle loro azioni". Ancora, i partecipanti alla Conferenza annunciano l'accordo per l'istituzione di un Gruppo di contatto sulla Libia che "si riunirà per dare una direzione politica ed una leadership complessiva allo sforzo internazionale in stretto coordinamento con l'Onu, l'Unione africana, la Lega araba, l'organizzazione della Conferenza islamica e l'Unione europea". Il testo sottolinea che "il Consiglio nordatlantico, incontrandosi con i partner della coalizione, darà la direzione politica esecutiva alle operazioni della Nato".
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