(ASCA) - Roma, 30 mar - Dalla sorveglianza epidemiologica alla situazione di servizi igienici, rifiuti e acqua. Questi gli aspetti che hanno interessato la missione congiunta, durata due giorni, del ministero della Salute e dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' Ufficio Regionale per l'Europa che si e' conclusa ieri a Lampedusa, dopo l'emergenza sbarchi degli immigrati.
Ecco nel dettaglio le conclusioni della missione sanitaria.
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA. Al loro arrivo sull'isola gli immigrati, spiega una nota del ministero della Salute, sono sottoposti a triage da parte dei presidi sanitari locali e dalla Croce Rossa Italiana, per individuare possibili segni di malattie croniche o acute ed in caso sospetto o positivo sono trasferiti ai servizi ospedalieri locali o in Sicilia.
Nonostante il numero di rifugiati sia aumentato, la capacita' di fornire cure ed alimenti e' migliorata in seguito all'arrivo di personale sanitario di supporto ed approvvigionamenti. In base alle condizioni di sovraffollamento esistenti, si sottolinea l'importanza di rafforzare la sorveglianza e la prevenzione delle malattie e di una continua attenzione alle misure di controllo ambientale. Il sovraffollamento esistente rende infatti alto il rischio di diffusione, anche epidemica, di malattie infettive trasmissibili per via orofecale o respiratoria.
SERVIZI IGIENICI. I gabinetti chimici portati sull'isola forniscono agli immigrati addizionale capacita' di servizi sanitari, ma il numero degli utenti supera tale capacita'. E' importante valutare le diverse opzioni di fornitura di servizi sanitari in base alle condizioni del terreno e ai servizi disponibili per evitare espletamento delle funzioni fisiologiche a cielo aperto. Si prevede la sanificazione sistematica di tutti i luoghi interessati.
Continua ...
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