La replica dell'Alleanza atlantica: "I nostri hanno diritto a difendersi" se qualucno spara contro di loro. Nel Paese arrivano gli operatori umanitari. Uno dei figli dei rais pronto a lasciare il padre?
BENGASI - Almeno tredici tra ribelli e civili libici sono rimasti uccisi dopo un raid aereo della Nato alla periferia di Marsa el Brega, terminal petrolifero a sud di Bengasi in cui sono in corso furiosi combattimenti con le forze di Muammar Gheddafi. Nel corso dell'attacco sono stati colpiti quattro veicoli, tra cui un'ambulanza e nove uomini armati più quattro civili sono rimasti uccisi. In precedenza fonti dello schieramento che si batte contro il regime del Colonnello avevano riferito di aver riconquistato la città.
La notizia delle vittime tra i ribelli e i civili data dagli stessi insorti arriva dopo le ripetute accuse lanciate dal regime di Tripoli. L'Alleanza atlantica replica che gli arei della Nato hanno diritto "a difendersi" se qualcuno spara contro di loro. La portavoce Oana Lungescu precisa che per la coalizione "è difficile verificare i dettagli esatti" del presunto raid che avrebbe provocato la morte di alcuni civili a Marsa el Brega "perché non ci sono fonti affidabili sul terreno". Quindi sottolinea come "ad attaccare sistematicamente i civili siano le forze pro-Gheddafi".
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