Lampedusa, 2 apr. (Adnkronos) - C'è tensione al porto di Lampedusa dove i tunisini, ormai stremati da nottate passate all'addiaccio sferzati dal forte vento di Maestrale che ne impedisce il trasferimento, dicono di non credere più alla promessa di essere trasferiti altrove. E all'ora di pranzo si sono rifiutati di mangiare: "Prima vogliamo partire e poi mangeremo", hanno detto temendo di prolungare ancora l'attesa. Uno sciopero della fame poi rientrato in parte, con alcuni che hanno in seguito deciso di accettare il cibo.
Trecento di loro, i primi che sarebbero dovuti partire, hanno strappato in segno di protesta i ticket contenenti i numeri che vengono distribuiti dopo le operazioni di identificazione. Alcuni iniziano a pensare che l'attesa indichi il rimpatrio in Tunisia. Ecco perché hanno strappato i biglietti con i numeri e si sono mescolati agli altri migranti non ancora identificati.
Ma la tensione è sfociata anche in un gesto di violenza. Un immigrato è stato fermato infatti per aver incendiato una roulotte usata come biglietteria dalla Ustica Lines. A denunciare il giovane, Samil Allaghi Santerville, sono stati gli stessi compagni tunisini disapprovandone il gesto. Per lui già entro oggi dovrebbe essere firmato il decreto di espulsione
Intanto un funzionario di polizia, il commissario Corrado Empoli, diventato punto di riferimento per i migranti, da stamane tenta di rassicurarli: "State tranquilli, oggi riuscirete tutti a lasciare Lampedusa".
Ma la nave 'Superba' che doveva attraccare alle 12 per imbarcare i primi 2mila immigrati non è ancora riuscita a raggiungere il molo.
"Ci dicono di stare calmi da tre giorni -spiega Hamed- ma noi non ce la facciamo più, siamo allo stremo.Dormiamo all'addiaccio con un vento fortissimo e un freddo gelido. Per favore vogliamo partire". E il commissario Empoli invita i tunisini a sistemarsi in gruppetti per iniziare ad organizzarsi per ottenere i 'ticket', cioè i biglietti numerati che consentiranno loro di potere partire.
Continua ...
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