Roma, 22 ago. (Adnkronos) - ''Mi spiace, questa volta, di non essere d'accordo con il mio amico Umberto Bossi. Sono profondamente convinto che l'Italia c'è e ci sarà sempre''. Così Silvio Berlusconi replica al Senatur che in nottata aveva rispolverato l'idea della Padania e commentando le parole del Capo dello Stato sul Nord e il Sud aveva chiosato: bisogna vedere se l'Italia ci sarà ancora.''Celebriamo -continua Berlusconi- i 150 anni di unità di un Paese che ha sempre saputo reagire con grande orgoglio alle difficoltà che la storia gli ha posto innanzi. Un Paese che è unito, con un Nord e con un Sud che sono partecipi di una comune storia e di un comune destino'', rimarca il presidente del Consiglio.Una presa di posizione netta, diretta, insolita. Ma non certo estemporanea quella del premier contro l'amico Umberto. Berlusconi, raccontano, prima di sbilanciarsi avrebbe consultato lo stato maggiore del partito, in primis il segretario Angelino Alfano, incontrato a pranzo ad Arcore. All'indomani dell'intervento del Capo dello Stato Giorgio Napolitano al meeting di Rimini (che il premier ha accolto come 'equilibrato'), Berlusconi non avrebbe gradito la reazione del leader della Lega. Ad allargare le distanze l'esito della segreteria politica del Carroccio, che fissa paletti difficili da rispettare per una maggioranza alle prese con il tornante decisivo della legislatura.La Lega è un partito di governo, sarebbe il ragionamento del Cavaliere, ha avuto in passato tante concessioni, oggi non può frenare l'attività dell'esecutivo mettendosi di traverso sulla manovra economica. Il Paese sta attraversando un momento delicato e servono interventi strutturali: per questo, è il ragionamento ai vertici del Pdl, serve la massima responsabilità da parte di tutti. E le misure, per quanto dolorose, vanno condivise tra alleati.
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