Il figlio di Gheddafi, uno dei "falchi" del regime di cui era stato annunciato l'arresto, si presenta ai giornalisti. "Mio padre è in città e guida la battaglia. Abbiamo spezzato la schiena ai ribelli"
TRIPOLI - Saif al Islam, uno dei figli di Muammar Gheddafi di cui ieri i ribelli e la Corte penale internazionale avevano annunciato l'arresto, è invece libero e si è mostrato ai giornalisti nella notte a Tripoli liquidando come "menzogne" le notizie sulla sua cattura e annunciando che anche suo padre sta bene e si trova tuttora nella capitale libica. Da dove, ha fatto sapere da parte sua il portavoce del regime Moussa Ibrahim, "guida la battaglia". "Tripoli è sotto il nostro controllo. Il mondo lo sappia. Tutto va bene a Tripoli", e "abbiamo spezzato la schiena ai ribelli", ha detto Saif che ha incontrato prima tre giornalisti nella residenza bunker di Gheddafi di Bab al Aziziya e poi si è recato al vicino Hotel Rixos, che ospita i giornalisti stranieri nella capitale libica. Le immagini della Bbc hanno mostrato il figlio di Gheddafi all'interno della cittadella di Bab al Aziziya con indosso una T-shirt color verde militare mentre, sorridente, stringeva la mano alle decine di persone che lo attorniavano, alzando le braccia al cielo in segno di esultanza e facendo il segno 'V' della vittoria con l'indice e il medio della mano. Secondo il giornalista della Bbc che lo ha incontrato all'Hotel Rixos - dove il figlio del rais è arrivato a bordo di un blindato - non è chiaro se Saif sia stato effettivamente arrestato e poi in qualche modo liberato (come successo proprio ieri al fratello Mohammad) o se non sia mai stato preso, a differenza di quanto avevano annunciato gli insorti e di quanto aveva confermato anche Moreno Ocampo, ilprocuratore della Corte penale internazionale, che lo vuole mettere sotto processo per crimini contro l'umanità.
Saif, secondogenito del rais, si è ritagliato dall'inizio della rivolta un ruolo da 'falco' nel regime, ed è considerato dai giudici della Corte internazionale il "premier de facto", il "vero delfino di Gheddafi". Le immagini di Saif sorridente e osannato dalla folla di sostenitori a Bab al Aziziya sono arrivate quasi in contemporanea alle notizie di nuovi bombardamenti da parte dei caccia dell'Alleanza a Tripoli, indicati proprio nella zona del compound-bunker del colonnello. Ma è difficile pensare che Saif possa essere uscito allo scoperto mentre i jet Nato sganciavano bombe nella zona: l'ennesimo enigma di una strana guerra.
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