Tunisi, 4 apr. (Adnkronos/Aki/Ign) - Si è conclusa nel pomeriggio la missione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a Tunisi per discutere del problema dell'afflusso continuo di immigrati clandestini sulle coste italiane. Subito dopo il suo arrivo all'aeroporto di Tunisi, la tv di stato del paese nordafricano ha mostrato le immagini dell'accoglienza riservata al premier italiano dal suo omologo tunisino, Béji Caid Essebsi, mentre l'agenzia di stato 'Tap' preannunciava un incontro tecnico tra il ministro Maroni e il suo omologo tunisino, Habib al-Said, a capo del dicastero dell'Interno solo da qualche settimana.
Dopo il colloquio con il premier tunisino, Berlusconi si è mostrato ottimista, sostenendo che anche sulla questione dei rimpatri "c'è la disponibilità da parte del governo di Tunisi di esaminare la questione e la nostra volontà di farlo in modo assolutamente civile". Il premier italiano ha anche commentato quanto sta accadendo a Lampedusa, definendo "comprensibile" l'esodo dalla Tunisia anche perché i giovani nord africani "cercano un miglioramento delle condizioni di vita" ed ha ricordato i rapporti "sempre di grande amicizia" tra Italia e Tunisia, assicurando "ampia collaborazione" all'esecutivo di transizione di Tunisi "nel momento storico del passaggio alla democrazia".
Eppure i due esponenti del governo italiano non tornano questo pomeriggio a Roma con un'intesa già sottoscritta.
In un breve lancio dell'agenzia ufficiale di Tunisi, 'Tap', si legge che ''nessun accordo tra Tunisi e Roma sul dossier dell'immigrazione clandestina è stato annunciato al termine dell'incontro di questa mattina a Tunisi tra il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, e il primo ministro del governo provvisorio tunisino Béji Caid Essebsi''.
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