Roma, 4 apr. (Adnkronos/Aki) - ''Abbiamo deciso di riconoscere il Consiglio nazionale transitorio libico come unico interlocutore legittimo nelle nostre relazioni bilaterali'' con la Libia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini durante una conferenza stampa congiunta con il rappresentante della politica estera del Consiglio di Bengasi, Ali Al-Isawi, alla Farnesina.
''Il regime di Tripoli non ha più un futuro e in Libia ha perso la sua legittimità'', ha proseguito Frattini. ''Non è più un interlocutore legittimo in quanto l'unica condizione è che Gheddafi e la sua famiglia lascino la Libia'', ha detto il ministro annunciando poi che l'Italia avrà presto un suo ufficio di rappresentanza a Bengasi. ''Ho già deciso chi sarà l'inviato speciale per l'Italia a Bengasi'', ha detto Frattini.
''Non possiamo escludere di difendere i civili fornendo armi come extrema ratio'', ha poi aggiunto il titolare della Farnesina. ''Non è possibile per la coalizione andare sul terreno'', ha spiegato riferendosi ai parametri stabiliti dalla risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza Onu. Nel testo viene però lasciata aperta la possibilità di fornire ''tutti i mezzi necessari che servono ai libici per aiutare se stessi'', ha ricordato Frattini. ''Dobbiamo parlarne con i nostri partner - ha proseguito - ma dal punto di vista giuridico non possiamo pensare che (la fornitura di armi ai ribelli, ndr) sia contro la 1973''.
L'Italia, inoltre, sta per predisporre l'invio di aerei e navi per portare soccorso ai feriti negli scontri in Libia. ''Vogliamo capire come fornire assistenza sanitaria ai feriti'', ha detto il capo della politica estera italiana. Per il titolare della Farnesina, è ''difficile soppiantare il ruolo dell'Italia nel cuore dei libici''.
E per mettere fine agli scontri tra i ribelli e le truppe di Gheddafi in corso dal 17 febbraio ''dobbiamo imporre il cessate il fuoco mantenendo unita la coalizione e proteggendo i civili''. Frattini ha poi informato di aver avuto un colloquio con la sua controparte greca, Dimitris Droutsas, in merito all'incontro di quest'ultimo con il viceministro degli Esteri libico Abdelati al-Obeidi, inviato da Gheddafi ad Atene per trattare il cessate il fuoco. In Grecia, Tripoli avrebbe chiesto che in un futuro tavolo per negoziare il cessate il fuoco ci sia anche Gheddafi. ''Una condizione non accettabile'', ha sottolineato Frattini. ''Per questo l'azione della Nato deve andare avanti - ha insistito il titolare della Farnesina - è necessario un inviato Onu sul terreno per imporre il cessate il fuoco''. Obeidi, nelle scorse ore in Grecia e a Malta, oggi è atteso ad Ankara.
Stop anche all’ipotesi che sia Saif al-Islam Gheddafi o un altro dei figli del Colonnello a guidare la transizione del potere in Libia. ''La sostituzione di Gheddafi con uno dei suoi figli non è accettabile - ha detto il rappresentante degli insorti, ex ambasciatore di Tripoli in India - Tutte queste persone hanno preso parte all'uccisione del popolo libico''.
Continua ...
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