lunedì 4 aprile 2011

La paura per gli immigrati per dimenticare la crisi

Come dice in modo efficace Ismail Ademi ogni volta che il governo italiano ha dei problemi che non riesce a risolvere, utilizza la paura e sollecita l’odio raziale per distrarre la popolazione. Gli autoctoni, complice la crisi e anche l’abbassamento della soglia della vergogna, si incazzano e non ce li vogliono. A quel punto il governo si propone di fermare l’invasione, che non c’è mai stata, e di rimandare a casa tutti. Per concludere e rendere ancora più credibile la cosa, si annuncia che ‘prima di tutto vengono gli italiani’. Seimila persone sono un’inezia, in un Paese di 60 milioni di abitanti. Ma ammassarli a Lampedusa qualche giorno, in favore di telecamere, rende molto. Specie se poi arriva ‘l’uomo del fare’ e con tre o quattro navi sistema tutto. Piccola storia di un’invasione mediatica vista da un ex migrante divenuto italiano.

A tal proposto vorrei proporvi “Il terzo rapporto sulla Sicurezza in Italia, realizzato da Demos per la Fondazione Unipolis, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia

Questo evidenzia come l’"allarme criminalità” osservata nel 2007 sia in larga misura rientrato, nella percezione dei cittadini ma anche sui media. Emergono, tuttavia, due aspetti particolarmente significativi. Il primo è la sottovalutazione dei problemi del lavoro – soprattutto: la disoccupazione – nei notiziari televisivi, rispetto al peso che assumono fra le preoccupazioni della società. Il secondo riguarda lo specifico formato dell’informazione televisiva in Italia, rispetto al resto d’Europa, caratterizzato da una presenza della criminalità comune costante e massiccio, ma anche dalla sua traduzione “romanzesca”.

L’indagine utilizza una doppia prospettiva: lo studio condotto da Demos, mediante un sondaggio su un ampio campione rappresentativo della popolazione nazionale, ricostruisce gli atteggiamenti dei cittadini (inquadrandoli nel panorama continentale); la rilevazione dell’Osservatorio di Pavia studia la “notiziabilità” del tema nei Tg prime time Rai e Mediaset, allargando per la prima volta il confronto ai principali Tg europei.

Continua ...

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