Tripoli, 4 apr. - (Adnkronos/Aki) - Se i bombardamenti degli ''aerei invasori'' non finiranno, molte città della Libia si dovranno confrontare con ''la fine dell'approvvigionamento di acqua''. E' quanto afferma ilministro libico dell'Agricoltura Abdul Majid Qa'oud, citato dall'agenzia ufficiale Jana, che parla anche di ''disastri umanitari e ambientali'' che potrebbero verificarsi in qualsiasi momento. Il ministero sottolinea che la rete idrica che porta l'acqua alle città libiche, compresa Bengasi, sono sottoposte a gravi rischi a causa dei bombardamenti sui vicini oleodotti.
Intanto i ribelli libici sono entrati oggi nei quartieri della parte orientale di Brega, in Cirenaica, da giorni teatro di scontri con le brigate di Muammar Gheddafi. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', è in corso un'offensiva dei rivoltosi per riprendere il controllo dell'importante centro petrolifero, con un attacco 'a tenaglia' da tre punti diversi della città. Secondo fonti mediche di Ajdabiya, città a sud di Bengasi, almeno "un civile" sarebbe rimasto ucciso negli scontri di oggi. Le stesse fonti, citate da 'al-Jazeera', riferiscono anche di tre feriti lievi, ricoverati per alcune ore in ospedale e poi dimessi nel corso della giornata.
Nella città, ha riferito l'inviato di al-Jazeerasi, si sentono esplosioni nel centro, da cui si innalzano numerose colonne di fumo. I fronti dello scontro sono due, uno nei pressi dell'università e l'altro in un'area industriale. Gli insorti sarebbero riusciti a riprendere in mano la parte nuova della città, da cui i cittadini hanno cominciato a fuggire questa mattina, dopo che nella notte hanno subito pesanti bombardamenti da parte delle forze pro-Gheddafi. Secondo l'inviato, i lealisti stanno usando armi diverse da quelle usate finora, ricorrendo probabilmente anche a lanciarazzi da elicottero adattati ai loro veicoli e ai tank.
La difficile avanzata degli insorti è agevolata dai raid della Nato, condotti nel corso della notte e portati avanti anche nella giornata.
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