Su Alfonso Papa la Cassazione avvia un’indagine disciplinare.
ROMA - Continua a tenere banco l’inchiesta sulla presunta P4, sfociata per il momento nei domiciliari per l’imprenditore Luigi Bisignani e nella richiesta di custodia cautelare in carcere per Alfonso Papa, deputato eletto nel Pdl. L’inchiesta riguarda l’esistenza di una presunta associazione segreta (i cui membri avevano rapporti ad alti livelli con personaggi del mondo della politica, della pubblica amministrazione e dell’impresa), che raccoglieva informazioni riservate e le usava per esercitare pressioni, ricatti e ottenere vantaggi personali.
Nuove indiscrezioni, dopo quella che riguarda il coinvolgimento in tale inchiesta anche del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta che, a quanto pare, sarebbe stato il referente principale di Bisignani, fanno sapere che avranno inizio la prossima settimana gli interrogatori, ma probabilmente il gip ascolterà solo Luigi Bisignani: l’unico dei tre convocati intenzionato, per il momento, a presentarsi. Il sottufficiale dei carabinieri, Enrico La Monica, infatti, è irreperibile perché vive da alcuni mesi in Senegal, mentre il deputato del Pdl, Alfonso Papa, sembra voler aspettare la pronuncia della Giunta per le autorizzazioni della Camera.
Intanto, proprio sul pidiellino Papa, che è stato pubblico ministero a Napoli, il procuratore generale della Cassazione ha avviato un’indagine disciplinare: l’Associazione nazionale magistrati intende valutare la sua permanenza nell’Anm, in seguito alla gravità degli episodi contestati al parlamentare (si tratta di soldi e regali in cambio di promesse di interventi per favorire la soluzione di casi giudiziari). A carico del senatore Papa i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio, infatti, hanno raccolto un nutritissimo fascicolo con oltre un centinaio di interrogatori a persone informate dei fatti, tra cui diversi personaggi di ambienti della politica e dell’imprenditoria, e un numero rilevante di intercettazioni telefoniche.
Il caso, una vera e propria bufera scandalosa, non esclude l’apertura di altri filoni d’indagine. Già dalla lettura dell’ordinanza di custodia emerge, tra l’altro, che altri esponenti di organi di polizia, Finanza e giudici ancora da identificare, avrebbero compiuto violazioni di segreti su inchieste su appalti e pubblica amministrazione.
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