Il premier difende Letta, mentre le opposizioni lanciano l'allarme per una ragnatela che minaccia le istituzioni. L'Anm torna sulla vicenda che ha coinvolto Alfonso Papa, parlamentare del Pdl ma anche magistrato in aspettativa: "Dopo la lettura delle nuove carte torneremo a farci sentire".
ROMA - Gianni Letta è un "galantuomo", "un servitore dello Stato", su cui "tutti metterebbero la mano sul fuoco". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parlando dell'inchiesta P4 con la deputata del Pdl, Micaela Biancofiore, incontrata questo pomeriggio a Palazzo Grazioli. Il premier si detto "serenissimo" e convinto che l'inchiesta non potrà che concludersi in un nulla di fatto perché "sotto non c'è nulla". VERBALI 1 1 - 2 2 / REPUBBLICA TV 3 Intanto sulla vicenda interviene nuovamente l'Associazione nazionale magistrati (Anm). La nostra posizione "è chiara e rispetto a essa non ci saranno passi indietro. E' una vicenda inquietante, bisogna attivare tutti i meccanismi previsti perché la magistratura ha bisogno di credibilità e discontinuità rispetto a certi comportamenti e fatti con i quali non vogliamo avere nulla a che fare". 4Lo ha detto il presidente dell'Anm, Luca Palamara tornando sulla vicenda che ha coinvolto Alfonso Papa 5, parlamentare del Pdl ma anche magistrato in aspettativa. Palamara prende dunque le distanze da una vicenda "inquietante" mentre continua l'inchista d'indagine che cerca di fare luce su un sistema informativo parallelo, quella che per i magistrati potrebbe essere una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, in un misto, secondo l'accusa, di dossier e ricatti, anche attraverso interferenze su organi costituzionali. Papa è accusato di gestire soldi e favori, nella ragnatela 007 6 e magistrati 7. La procura generale della Cassazione ieri ha aperto un'indagine disciplinare sul parlamentare del Pdl e magistrato in aspettativa. A confermarlo è stato, a margine del plenum del Csm, il pg della Cassazione, Vitaliano Esposito: "Le notizie le abbiamo apprese dalla stampa - ha detto - se c'è un provvedimento penale c'è sempre una pratica di accertamenti da parte della procura generale della Cassazione". Sulla questione, ha continuato Palamara, occorre intervenire "senza indugi e tentennamenti", e quindi attivare "tutti i meccanismi previsti dal codice etico dei magistrati".Continua ...
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