Roma - Contiene un centinaio di nomi l’ 'archivio dei preti gay’ finito sul tavolo dei magistrati della procura di Isernia, impegnati in un'inchiesta che alcuni giorni fa aveva portato in carcere due uomini, accusati di estorsione ai danni dei religiosi.
E’ quanto rivela ‘Panorama’ nel numero in edicola da domani. A casa dei due indagati, infatti, la polizia giudiziaria ha sequestrato filmati hard su computer e su telefonini, messaggini imbarazzanti e rubriche telefoniche: messi insieme, delineano uno scenario che gli investigatori definiscono “inquietante”.
I sacerdoti finiti nella rete, sostengono gli inquirenti sentiti da ‘Panorama’, sembrano collegati tra loro come in un network dove ci si ritrova e ci si scambia informazioni sulle avventure sentimentali e sulla affidabilità degli amanti occasionali incontrati nella rete.
Secondo l`accusa, i due indagati avrebbero contattato le loro ‘vittime’ attraverso Facebook, inducendole a rapporti sessuali virtuali, e poi le avrebbero ricattate con i filmini e i messaggini ottenuti.
‘Panorama’ è riuscito anche a intervistare, attraverso il suo legale, uno dei due indagati, Giuseppe Trementino, 30 anni: “Tutto è iniziato dalla storia che ho avuto con un prete”, si difende l`uomo, “con il quale facevo sesso e che mi dava dei soldi di sua spontanea volontà. Da qual momento sono stato letteralmente preso d`assalto da decine di sacerdoti”.
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