giovedì 18 agosto 2011

''Chi sarà?'', studio svela come il cervello elabora le previsioni quotidiane

Roma, 18 ago. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ogni giorno sono centinaia le previsioni che il nostro cervello elabora per un'infinità di piccole questioni. Quando arriverà l'autobus? Chi sta bussando alla porta? Chi c'è all'altro capo del telefono? Troverò il prodotto che cerco al supermercato? Ora, in uno dei primi studi di questo tipo, in pubblicazione sul 'Journal of Cognitive Neuroscience', i ricercatori della Washington University di St. Louis (Usa) hanno iniziato a far luce sul processo con cui il cervello elabora questi mini-pronostici.

Secondo gli scienziati, di questi studi potrebbero beneficiare in futuro i pazienti con malattie neurologiche come la schizofrenia, l'Alzheimer o il Parkinson. "Predire il futuro è di vitale importanza per guidare il comportamento - afferma Jeffrey M. Zacks, autore dello studio - Ed è una componente chiave delle teorie della percezione, dell'elaborazione del linguaggio e dell'apprendimento. Tutti i giorni facciamo previsioni su quello che accadrà in pochi secondi attorno a noi. E la maggior parte del tempo le nostre previsioni sono giuste". La ricerca, grazie all'utilizzo di una speciale risonanza magnetica, ha dimostrato che gli errori maggiori avvengono invece quando si verifica un 'corto circuito' nel flusso di coscienza.

I ricercatori si sono concentrati sulla parte centrale del cervello dove agisce il sistema della dopamina, quello che fornisce ai neuroni del resto del cervello i segnali di un evento imprevisto. Utilizzando una speciale risonanza magnetica e la proiezione di un video, che aveva come oggetto un evento quotidiano, gli studiosi hanno scoperto che questo sistema di previsione può cadere in errore quando gli spettatori sono forzati a scegliere quali fatti potrebbero accadere nel video.

"Le previsioni che hanno successo, in un flusso regolare di coscienza, sono associate con l'esperienza soggettiva della persona - avvertono gli studiosi - Ma può accadere che un paio di volte al minuto le nostre previsioni subiscano un blocco nel flusso di coscienza, accompagnato da un incremento delle attività del cervello coinvolte con il sistema che regola l'attenzione e l'adattamento ai cambiamenti imprevisti". Un corto circuito che può essere fatale nelle piccole previsioni di tutti i giorni.

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