Roma, 17 ago. (Adnkronos/Ign) - In un'Aula semideserta, il Senato ha incardinato il testo della manovra economica varata dal Cdm il 13 agosto scorso. Il provvedimento è stato assegnato alle commissioni Affari costituzionali per i presupposti di costituzionalità e a quella di Bilancio in sede referente. Erano presenti, oltre al sottosegretario del Pdl Alberto Giorgetti, 11 senatori. Assente il presidente dell'Assemblea Renato Schifani: a presiedere la seduta c'era il democratico Vannino Chiti.
Oltre al presidente di turno, erano in aula quattro esponenti pidiellini: Giacomo Santini, Paolo Barelli, Cinzia Bonfrisco e Raffaele Fantetti; tre del Pd, Mariangela Bastico, Lionello Cosentino e Carlo Pegorer; due dell'Idv, Stefano Pedica e Luigi Li Gotti, e una senatrice del Terzo Polo, Maria Ida Germontani.
Denuncia Giacomo Santini del Pdl: "Io sono venuto da Trento e mi pento di essere in politica quando vedo cose di questo genere". "Mi sa che questa volta siete voi giornalisti in maggioranza...", dice amareggiato Santini. Il senatore dell'Idv Stefano Pedica attacca: "In un momento per il paese come questo, il presidente Schifani doveva esserci".
Per il governo è presente il sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti che ammette: "Effettivamente oggi sarebbe stato meglio se ci fossero stati più senatori presenti, anche se si trattava di un atto formale puramente tecnico". La democrat Bastico è basita: "Io dovevo andare in Calabria ma ero stata allertata e quando ho saputo che c'era l'incardinamento del testo e la possibile convocazione per domani, alle 12,30, della commissione Affari costituzionali, mi sono precipitata a Roma".
Dalla Sardegna, intanto, il premier Silvio Berlusconi ribadisce che il testo della Manovra non è blindato e che è pronto a valutare possibili modifiche. Anche a chi ha avuto modo di sentirlo nelle ultime ore, il premier avrebbe assicurato di essere disponibile a cambiare la manovra, attraverso un confronto aperto. Un confronto soprattutto all'interno del Pdl e con la Lega.
La disponibilità del Cavaliere, riferiscono fonti della maggioranza, deriva anche dalle sollecitazioni avute in questi giorni dal mondo civile e produttivo. Berlusconi avrebbe giudicato non di rottura l'iniziativa dei 'frondisti' del Pdl guidati da Guido Crosetto Alcuni esponenti del gruppo pidiellino avrebbero sentito oggi il premier assicurando la bontà delle loro proposte, perché mai nessuno ha pensato di dividere il partito e di tradire l'unico suo leader. Oggi con una lettera al Corriere della Sera, i capigruppo del Pdl hanno aperto all'opposizione per eventuali modifiche migliorative della manovra. Dietro questa mossa ci sarebbe la strategia del dialogo di Berlusconi che va innanzitutto in direzione del partito e della Lega a garanzia della tenuta della coalizione.
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