Il presidente del consiglio ha chiarito più volte di aver risolto l’emergenza rifiuti in Campania. Attualmente la regione sopravvive grazie alla presenza delle discariche che fagocitano la spazzatura prodotta.
Ritorna il tema della menzogna. Berlusconi continua a mentire al paese. Pochi giorni prima del voto ha dichiarato:
“ Nonostante le cose che si dicono e i rifiuti che appaiono sui giornali, li ho chiamati pacchetti di rifiuti elettorali lasciati da gente della sinistra. Abbiamo discariche capaci di raccogliere rifiuti nei prossimi due anni e abbiamo un termovalorizzatore che funziona benissimo ed è un prototipo che potremmo realizzare nel resto del paese dove vi sarà la necessità”.
Il bottone di Acerra.
L’inceneritore di Acerra è gestito dall’azienda A2a, l’ex municipalizzata di Brescia e Milano e sfrutta gli incentivi dei Cip6, le risorse che solo in Italia finiscono a petrolieri e bruciatori, piuttosto che alle rinnovabili. Berlusconi ne ha garantito il funzionamento e lodato la tecnologia, ‘modello da esportare’. L’inaugurazione è avvenuta lo scorso marzo, in quella occasione il presidente del consiglio spinse il magico bottone rosso e mostrò le immagini che la trasmissione Anno Zero aveva mandato in onda con le strade piene di rifiuti. Insomma il miracolo di San Silvio si materializzava: Napoli e la Campania ripulita e un inceneritore funzionante. Ma è una terrificante menzogna, terrificante per gli effetti economici e ambientali che potrebbe avere in un fazzoletto di terra che la rivista Lancet Oncology bollò come triangolo della morte.
Piccola premessa.
I sondaggi di opinione mostrano che sulla questione rifiuti, gli italiani sono convinti che Berlusconi abbia risolto l’emergenza.
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