TEHERAN - Un migliaio di persone ha sfidato oggi il divieto di manifestare partecipando a Teheran ad un raduno indetto dall'opposizione per commemorare Neda, la ragazza uccisa da un proiettile negli scontri dei giorni scorsi nella capitale iraniana. Una sfida resa ancor piu' drammatica dalla discesa in campo dei Pasdaran, i Guardiani della rivoluzione fedeli al regime, che proprio oggi hanno messo in guardia gli oppositori, dicendosi pronti ad affrontare con ''fermezza'' e ''metodi rivoluzionari i rivoltosi''. I manifestanti, arrivati in piazza Haft-e Tir richiamati dal tam tam su Twitter, Facebook e sui siti web vicini all'opposizione, si sono trovati di fronte ad un massiccio schieramento di forze antisommossa. Alcuni dimostranti portavano una candela nera con un nastro verde in segno di solidarieta' con le vittime degli scontri, accogliendo l'invito lanciato dai giovani sostenitori di Mir Hossein Mussavi. Secondo i testimoni, circa 500, tra militari e miliziani islamici hanno impedito ad altre persone di radunarsi nella piazza e disperso chi era gia' arrivato. Sulla piazza si e' intravisto anche un gruppo che portava le insegne dei Pasdaran. Gli agenti hanno lanciato i gas lacrimogeni e sparato in aria alcuni colpi di arma da fuoco. I miliziani basiji, armati di bastoni, spranghe e catene hanno poi inseguito i manifestanti isolati. Le forze dell'ordine avrebbero effettuato numerosi arresti: almeno otto secondo la Cnn, fino a 60 secondo altre testimonianze. Neda, la ragazza colpita a morte da un proiettile nel corso degli scontri di sabato, sarebbe stata uccisa in via Amir Abad, una strada ribattezzata dai contestatori ''via Neda''.
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