Mentre le televisioni cercano di convincerci della stima dei leader mondiali per Berlusconi, anche se Obama elogia solo Napolitano come esempio di moralità (qualcosa vorrà dire?), si apprende dalla stampa estera che il G8 è già fallito per la parte che riguarda gli accordi per combattere il cambiamento climatico. Forse da noi ne parleranno tra qualche giorno, quando i giornalisti avranno finito di occuparsi dei menù italiani, delle bellezze italiane, dei prodotti italiani e mai delle escort italiane, che pure vanno alla grande.
Il fallimento è facilmente riassumibile nel solito disaccordo tra paesi in via di sviluppo e quelli con economie già mature. I primi non credono alle promesse dei secondi e non accettano di dover fare più sacrifici dei paesi che hanno inquinato per due secoli senza darsi alcun limite. I secondi continuano a sostenere che non vogliono maggiori costi che darebbero un vantaggio ingiusto ai primi. Resta il fatto che la cessione di tecnologie "verdi" promesse a Cina e India nel 2007 non l’ha vista nessuno ed è anche per questo che i paesi in via di sviluppo non si fidano delle promesse del primo mondo, che ancora deve dimostrare di essere capace di mantenerne una.
Non aiuta di certo che a presiedere il vertice sia un campione delle promesse a vanvera. Dagli aiuti ai paesi poveri, passando per il "Piano Marshall per la Palestina", fino agli aiuti per lo Tsunami, i governi che ha presieduto Berlusconi si sono distinti per le ciniche prese per i fondelli ai danni dei disperati della terra, promesse iperboliche e alla fine nemmeno l’elemosina.
http://www.agoravox.it/G8-ambiente-e-gia-fallito.html
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