mercoledì 13 aprile 2011

I segreti della schizofrenia in "provetta" I neuroni malati comunicano di meno

Uno studio pubblicato su Nature svela la causa di questo disturbo del pensiero. Un gruppo di ricercatori americani ha ricostruito i neuroni in vitro: rispetto a quelli sani, quelli "malati" creano meno sinapsi, i collegamenti che consentono alla mente di funzionare. Test per nuovi farmaci

di GIULIA BELARDELLI
ROMA - Ricreare in laboratorio i neuroni di un paziente affetto da schizofrenia, così da poter studiare le fondamenta biologiche della malattia e mettere alla prova l'efficacia dei vari farmaci. E' quanto è riuscito a fare un gruppo di ricercatori del Salk Institute for Biological Studies (California), della Penn State University (Pennsylvania) e di altri centri di ricerca statunitensi, il cui studio è appena stato pubblicato su Nature. La chiave del loro lavoro, ancora una volta, è nelle cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte (iPSCs), vale a dire cellule prelevate da un tessuto adulto e trasformate artificialmente in staminali capaci di assumere diverse funzioni.
La nuova tecnica, che consente appunto di rigenerare i neuroni di pazienti schizofrenici, potrebbe rivelarsi utile anche per lo studio di malattie in parte ancora oscure come l'autismo e il disordine bipolare. Secondo i ricercatori, inoltre, il metodo segna un passo in avanti verso la medicina personalizzata, ossia l'era in cui sarà possibile elaborare trattamenti personalizzati sulla base di informazioni cellulari e/o genetiche.
Il cervello di uno schizofrenico è stato ricostruito in provetta. Un team di ricercatori americani ha prelevato poche staminali da quattro pazienti malati e le ha trasformate in neuroni, con una tecnica in grado di riprogrammare l'identità delle cellule che da "giovani" diventano "adulte". Lo studio, pubblicato su Nature, ha così svelato uno dei segreti della schizofrenia: la causa della malattia risiede in un problema di comunicazione. I "neuroni schizofrenici" formano meno ponti di collegamento tra loro e così creano .
La schizofrenia è un disordine psichiatrico che colpisce l'1% della popolazione e che, diversamente da quanto comunemente ritenuto, ha una forte base genetica (secondo alcuni studi ha un'ereditarietà superiore all'80%). Grazie a studi post mortem, era già stato osservato che le dimensioni delle cellule neuronali, il volume del cervello e altri elementi della mente degli schizofrenici differivano dagli standard. Tuttavia, né i meccanismi molecolari alla base della malattia né i sottotipi cellulari in essa coinvolti erano stati caratterizzati.
La chiave utilizzata dai ricercatori del Salk Institute for Biological Studies (California) della Penn State University (Pennsylvania) è, ancora una volta, nelle cellule staminali pluripotenti indotte (iPSCs), vale a dire cellule prelevate da un tessuto adulto e trasformate artificialmente in staminali capaci di assumere diverse funzioni.
Il team di neurobiologi che ha condotto lo studio è partito da campioni della pelle di quattro pazienti affetti da schizofrenia. Seguendo questa tecnica, 1sviluppata da Shinya Yamanaka, lo scienziato giapponese famoso per aver inventato le iPSCs, i ricercatori hanno "ringiovanito" le cellule presenti nei campioni, facendole tornare staminali e inducendone la trasformazione in cellule neuronali. In questo modo, per la prima volta, hanno avuto la possibilità di studiare in vitro una copia quasi fedele del cervello degli schizofrenici. Dopo aver effettuato diversi test, è emerso che, a differenza delle iPSCs derivanti da donatori sani, quelle dei pazienti mostravano una ridotta connettività neuronale, ovvero una minore capacità dei neuroni di trasmettere segnali e comunicare fra loro.
continua ...

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