L’ispezione dovrebbe accertare la correttezza del lavoro.
ROMA – Cara Magistratura, cosa non farei per screditarti ed attaccarti. Continua senza tregua la battaglia targata Pdl nei confronti dei Magistrati. Nel mirino, sarebbe anche inutile ricordarlo, i pm milanesi, in relazione al caso Ruby. Tutta la squadra in difesa di Silvio Berlusconi: questo lo si era capito. Ed ora il far quadrato attorno al premier prevede la mossa di una interrogazione urgente, indirizzata al ministro della Giustizia Angelino Alfano, per verificare la correttezza dell’operato della Procura di Milano sull’acquisizione delle intercettazioni indirette di Silvio Berlusconi. Ma non solo: anche una verifica sulla regolarità della tempistica della sua iscrizione nel registro degli indagati. È questo il contenuto dell’interrogazione urgente al ministro della Giustizia, presentato dai senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello, Franco Mugnai e Roberto Centaro. In altre parole, ciò che i fedelissimi del premier chiedono al ministro Alfano è di valutare l’opportunità di azioni ispettive e disciplinari nei confronti dei pm milanesi, perché, è questo il pensiero dei pidiellini, contro il Cavaliere ci sono state “palesi violazioni” dell’articolo 68 della Costituzione, nell’uso delle intercettazioni e nell’appropriazione dei tabulati telefonici. Alfano, dunque, dovrebbe inviare gli ispettori alla Procura di Milano che, a detta di Gasparri e Quagliariello, ha messo in discussione il principio di legalità e di equilibrio tra giustizia e politica. La solita storia, insomma, difendersi dal processo piuttosto che nel processo e infamare la figura del magistrato.
A prendere le difese dell’intero corpo giudiziario è ancora una volta il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati. In riferimento alle numerose azioni denigratorie della squadra di governo contro la Magistratura (pochi giorni fa il premier, ancora una volta, ha paragonato “certi magistrati alle Br”), Edmondo Bruti Liberati lancia un appello: “Basta accostare la figura dei Magistrati a quella delle Brigate Rosse”. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’affissione del manifesto con la scritta “Via le Br dalle Procure”, firmato dall’Associazione dalla parte della democrazia” e apparso in queste ultime ore in uno dei tanti spazi del capoluogo lombardo riservato alla propaganda elettorale. Quanto è bastato per spingere il procuratore capo di Milano Bruti Liberati a scrivere un comunicato per denunciare l’accaduto.
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