Meno 2 milioni in 10 anni: l'11% non studia né lavora
ROMA
«I giovani sono in via di estinzione. Negli ultimi 10 anni, dal 2000 al 2010 abbiamo perso più di 2 milioni di cittadini di età compresa tra i 15 e i 34 anni». Lo ha detto il direttore del Censis, Giuseppe Roma, entrando all’audizione presso la Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera che sta esaminato il tema dell’accesso al mercato del lavoro. «Sono una merce rara», ha aggiunto Roma, spiegando che i dati italiani sono i peggiori insieme a quelli tedeschi. In contrapposizione - ha aggiunto - nello stesso periodo sono invece aumentati di 1 milione 896 mila unità gli italiani over-65.
Secondo il direttore del Censis, inoltre, «l’Italia ha un sistema formativo ritardato rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea». «Abbiamo il maggior numero di ragazzi di 15-24 anni impegnati nella formazione, il 60,4%, eppure pochissimi laureati», ha spiegato Roma. Secondo gli ultimi dati del Censis, infatti, ha un laurea solo il 3,1% dei 15-24enni (la media europea è del 7,8%) e il 20,7% dei 25-34enni (a fronte di una media europea del 33%).
L’Italia ha infine il record di «inattività volontaria». L’11,2% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni «non sono interessati a lavorare o studiare». Nella classifica dei giovani Neet (dall’inglese Not in education, employment or training) il dato italiano è superiore di oltre tre volte alla media europee (3,4%) e molto peggiore di quello tedesco (3,6%), francese (3,5%) o inglese (1,7%). La Spagna è invece il paese con meno giovani «nullafacenti», sono appena lo 0,5%.
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