Continua a Tripoli, e non solo, la caccia a Muammar Gheddafi e ai suoi figli. Venerdì mattina la capitale libica si è risvegliata nel silenzio, come ha scritto in un messaggio su Twitter l'inviato della Bbc Paul Danahar. Giovedì gli insorti avevano circondato il quartiere di Abu Salim, ritenendo che lì si nascondesse il Colonnello. Nessuna traccia però del Raìs, che ha fatto sentire ancora una volta la sua voce in un messaggio audio trasmesso dalla tv Al Orouba: «La Libia non è di Francia o Italia, purificate Tripoli da ribelli». Dopo ore di combattimenti, i ribelli libici hanno conquistato Abu Salim. «Quelli di Gheddafi adesso si trovano a Mashrur, un sobborgo adiacente». Fonti dell'Eliseo vicine al presidente francese Nicolas Sarkozy affermano invece che il Colonnello sarebbe stato localizzato a Sirte, sua città natale e ormai uno dei pochi bastioni di resistenza del regime, già bombardata dalle forze Nato.
BOMBE SU SIRTE - Venerdì Sirte è stata trasformata in un campo di battaglia. La televisione di Stato libica, Al Jamahiriya, ha annunciato sulla sua pagina Facebook bombardamenti della Nato sulla città. Gli insorti stanno avanzando e anche soldati francesi e britannici stanno aiutando le unità dei ribelli libici a preparare l'assalto. Stando a quanto rivelato da un ufficiale dei ribelli al Guardian, i militari europei hanno assunto un ruolo guida non solo nel facilitare i raid aerei, indicando i siti da bombardare, ma anche nella pianificazione dell'offensiva che ha permesso agli insorti di porre fine all'assedio di Misurata, così come dell'assalto a Zlitan e a Tripoli. Già giovedì, secondo la Bbc, la Nato aveva lanciato un attacco al bunker di Gheddafi a Sirte. I ribelli, dal canto loro, hanno confermato di aver trasferito il loro comitato esecutivo, che ha funzioni di governo, da Bengasi a Tripoli, come annunciato a sorpresa giovedì dal premier Mahmud Jibril durante la conferenza stampa con Silvio Berlusconi.
Continua ...
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