venerdì 26 agosto 2011

Gelmini: «Caro libri, ispezioni e tagli alle scuole che sforano i tetti di spesa»

«I professori rispettino le regole e non mettano in difficoltà le famiglie». Verso i testi elettronici che porteranno a risparmi.

Il ministro Mariastella Gelmini
di Alessandra Migliozzi

ROMA - I professori spendaccioni rischiano di mettere in seria difficoltà le loro scuole. Chi ha sforato i tetti di spesa per i libri di testo imposti dal ministero (che sono, ad esempio, 330 euro per una quarta ginnasio o 315 per una prima del liceo scientifico) potrebbe subire il taglio di una parte dei fondi erogati dallo Stato. A scendere in campo in difesa delle famiglie è il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che, al rientro dalla pausa estiva, ha subito dovuto confrontarsi con il caro libri e la preoccupazione dei genitori. Un’annosa questione, quella dei tetti sforati, che però vede ancora una volta i docenti muoversi con troppa disinvoltura nella scelta dei testi più cari. Come ha evidenziato Il Messaggero e come denunciano anche le associazioni dei consumatori in troppe classi si superano i limiti ministeriali. A volte di pochi spiccioli, altre di oltre cento euro. Senza tener conto del costo dei dizionari. Per il ministro i tetti vanno rispettati. Che fare, dunque, con le scuole che non si adeguano ai limiti imposti? Come pensa di intervenire Viale Trastevere? «Avvieremo subito un monitoraggio e siamo pronti a mandare gli ispettori nelle scuole che abbiano sforato pesantemente i tetti di spesa. C’è una deroga del 10% che concediamo per ragioni motivate alle istituzioni scolastiche. Ma a chi è andato ben oltre, per esempio chi ha superato di molto i cento euro di sforamento dei tetti, siamo pronti a mandare i controlli. E siamo pronti a sanzionare queste scuole attraverso una riduzione del trasferimento dei fondi da parte del ministero». Si tratta di un numero di istituzioni elevate secondo i vostri dati? «Le prime rilevazioni del nostro ministero dicono che, per fortuna, le scuole che sforano non sono certo la maggioranza. Per ora siamo al 5% e, generalmente, lo sforamento non supera il 10% del tetto di spesa. Continueremo il controllo dei dati. Il mio invito ai docenti è a rispettare le regole, che sono frutto di un lavoro fatto da esperti e tecnici, e, soprattutto, a non mettere in difficoltà le famiglie».

Continua ...

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=160856&sez=HOME_SCUOLA

Nessun commento:

Posta un commento