Amianto, solfuri, idrocarburi per migliaia di tonnellate di rifiuti tossici sono stati trattati in modo illecito a Venezia e spedite in discariche di mezza Italia, soprattutto in Campania. Per questa attivita' illegale il tribunale di Venezia ha condannato quattro persone, tra responsabili ed addetti di due societa', a poco meno di 13 anni complessivi di carcere. L'inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo ambientale coordinati da Pm Giorgio Gava, ha riguardato l'attivita' ritenuta illecita della Nuova Esa di Marcon (Venezia) e della Servizi Costieri di Mestre (Venezia).
Il collegio presieduto da Sergio Trentanovi ha condannato Gianni Giommi, legale rappresentante della Nuova Esa, a sei anni, e, per l'attivita' della Servizi Costieri, Carlo Valle a tre anni e quattro mesi, Giuliano Gottard a due anni e tre mesi e Gianni Gardenal ad un anno e 11 mesi, pena sospesa.
I quattro sono stati condannati anche al ripristino dello stato dell'ambiente mentre a vario titolo dovranno risarcire le varie parti civili, tra comuni, enti ed associazioni, per una somma che si aggira intorno al mezzo milione di euro.
I rifiuti tossici trattati sono finiti, tra l'altro, a Bacoli (Napoli) dove dell'alluminio e' finito in una normale discarica, ad Acerra (Caserta) dove un terreno e' stato inquinato da idrocarburi; mentre a Modugno (Bari) sono finite 61 tonnellate di solfuri, a Bomarzo (Viterbo) due tonellate di rifiuti vari e a Paese (Treviso) e' stato trovato dell'amianto.
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