Un esponente della ‘Ndrangheta rimane a piede libero per un mandato di cattura non completo.
A inizio marzo la polizia italiana ha concluso un’importante operazione contro la malavitacalabrese, denominata “Il Crimine 2″. 41 arrestati, tra i quali importanti esponenti delle ‘ndrine calabresi. Colpite anche cellule attive all’estero, in Germania, Australia e Canada. Anche un capo mafia residente inSvizzera avrebbe dovuto essere arrestato, ma le autorità elvetiche non hanno eseguito il fermo perchè nell’ordine di cattura mancava il capo di imputazione. Da allora l’Ufficio di Giustizia federale chiede alle autorità italiane di inviare di nuovo il mandato di arresto in modo corretto, così da poter fermare il pericoloso criminale. Il più venduto quotidiano della Svizzera lancia un appello.
OPERAZIONE FERMATA AL CONFINE - A inizio mese l’operazione Il Crimine 2 si è bloccato nella Confederazione Elvetica. Ecco come riportava la stampa svizzera l’episodio.
L’Ufficio federale di giustizia (UFG) ha respinto il 7 marzo la richiesta italiana di arrestare un presunto membro della ‘ndrangheta in Svizzera. Le prove fornite erano vaghe e insufficienti, aveva dichiarato il suo portavoce Folco Galli.
Nella richiesta non era chiaro che cosa si rimproverasse concretamente alla persona in questione, ha detto Galli, interpellato su dichiarazioni del procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone: il magistrato ha detto alla radiosvizzerotedesca DRS di aver trasmesso un mandato d’arresto internazionale a Berna, che però non ha reagito. La magistratura italiana può completare la sua richiesta in qualsiasi momento, ha aggiunto Galli. Riferendo sull’operazione Crimine 2 con 41 mandati d’arresto complessivi condotta ieri in Italia, Germania, Canada e Australia contro esponenti della mafia calabrese, la stampa della Penisola ha parlato anche di un presunto clan della ‘ndrangheta nelcanton Turgovia, a Frauenfeld. La Procura cantonale ha indicato oggi di non sapere nulla dell’indagine. Christoph Greminger, portavoce della polizia cantonale, ha detto all’ATS che non ci sono indizi di presenze mafiose sul territorio cantonale.
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