ROMA - Era silente da tempo la Bongiorno. Dopo due anni di trincea come contraltare di Berlusconi sulla giustizia. Complici, nel silenzio, l'impegno della sua gravidanza e la nascita di Ian. Ai suoi amici, la presidente della commissione Giustizia aveva anche detto: "Che spettacolo e che stanchezza. Sempre lo stesso gioco, nessuna riforma vera per la giustizia, ma solo leggine per sistemare gli affari giudiziari di Berlusconi". Poi, ecco il rush impensato del Pdl, la raffica con la riforma costituzionale, il processo breve, la prescrizione breve, pure la responsabilità civile dei giudici. Così la responsabile Giustizia di Fli ha ricominciato a parlare. A Repubblica dice: «L'emendamento Pini è la prova che questa maggioranza non vuole riformare la giustizia, ma creare norme salva-premier e norme che puniscano i magistrati».
Andiamo per flash, la materia è tanta. Partendo dall'ultima creatura, la responsabilità civile. Il Pdl dice che chi critica la norma vuole salvare la casta.
«Non è così. I giudici hanno una funzione talmente delicata che è giusto pretendere sempre la massima buona fede e la massima competenza. Se un magistrato si rivela non all'altezza del compito altissimo che è chiamato a svolgere, è giusto che paghi. E siccome per adesso il sistema dei controlli e delle sanzioni non ha funzionato si deve intervenire.
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