Roma, 31 mar. (Adnkronos) - Dopo la bagarre di ieri, riprendono i lavori alla Camera sul processo breve.La giornata però comincia subito male. Per prima cosa è stato respinto il processo verbale della seduta di ieri, giudicato lacunoso dai rappresentanti dell'opposizione che hanno stigmatizzato la parte del verbale che 'descriveva' le intemperanze del ministro della Difesa, ovvero lo scontro con Gianfranco Fini, sfociato in un 'vaffa' del ministro all'indirizzo del presidente della Camera.
Sulla questione si è innescata una disputa regolamentare e sono intervenuti i rappresentanti dei gruppi di maggioranza e di opposizione. Il presidente Fini ha cercato di trovare una mediazione, giudicata pero' insoddisfacente dall'opposizione. Il clima in aula si è acceso e Fini ha sospeso la seduta, chiedendo a maggioranza e opposizione di rileggere il processo verbale. Preso atto che non si riusciva a trovare un punto di accordo sulle modifiche da apportare, Fini ha messo ai voti il processo verbale così come era stato redatto e letto in apertura di seduta. Il voto è finito in pareggio ma per il regolamento della Camera, il processo verbale è stato respinto.
L'aula è al gran completo. Non a caso il Cdm in corso a Palazzo Chigi sugli immigrati è stato appositamente sospeso per permettere ai ministri deputati di partecipare al voto. Il clima si surriscalda, Pdl e Lega alzano la voce contro il presidente della Camera e ognuno agisce a briglia sciolta. Tanto che un deputato del Pdl arriva a lanciare un giornale, un resoconto stenografico, verso il presidente della Camera, colpendolo alla testa.
Altro siparietto, denunciato dall'Idv, quello che ha visto protagonista il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Il Guardasigilli, visto che non era riuscito a votare, ha gettato il proprio tesserino per le votazioni verso i banchi delle opposizioni. ''Un gesto irresponsabile e immorale'' ha accusato Antonio Di Pietro che ha chiesto le sue dimissioni.
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