Il magistrato lo ha trovato sul proprio tavolo al palazzo di giustizia dentro una busta: elencati anche date di nascita, residenze e altre informazioni "sensibili". Il pubblico ministero si sta occupando, tra le altre cose, del caso Vitrano
PALERMO. Un messaggio dal chiaro significato intimidatorio è stato fatto trovare al pm Maurizio Agnello che segue, tra l'altro, l'inchiesta per corruzione del deputato regionale Gaspare Vitrano. Agnello ha trovato sul proprio tavolo al palazzo di giustizia una busta con l'intestazione del Comune di Palermo con un foglio nel quale erano elencati i nomi dei familiari del magistrato con le date di nascita, le residenze e altre informazioni "sensibili" come le targhe delle auto da loro usate.
La busta non conteneva alcun messaggio esplicito ma quello implicito mira a far sapere al pm che qualcuno lo tiene "sotto controllo" e che di lui e dei suoi familiari si sa praticamente tutto. Due sono le inchieste di maggiore rilievo delle quali si sta occupando il magistrato: oltre all'arresto di Vitrano, deputato regionale del Pd, bloccato mentre intascava una tangente di 10 mila euro per la concessione di una concessione per il fotovoltaico, Agnello segue anche l'indagine sulla morte del venditore ambulante marocchino che si è dato fuoco dopo avere subito multe e cinque controlli dai vigili urbani in tredici giorni.
Sull'intimidazione a Maurizio Agnello indaga la Procura di Caltanissetta, che ha delegato i carabinieri. Il procuratore Francesco Messineo ha anche avviato accertamenti interni sulle condizioni di sicurezza degli uffici e sulla possibilità per gli estranei di accedere alle stanze dei magistrati.
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