Tokio, 5 apr. (Adnkronos/Ign) - Tracce di iodio radioattivo (iodio 131) pari a 7,5 milioni di volte superiore al valore limite sono state misurate nell'Oceano di fronte al reattore numero due della centrale nucleare diFukushima, proprio in corrispondenza dello sbocco del sistema su cui sabato e' stata scoperta una crepa. Sempre sabato, la concentrazione di iodio-131 misurata vicino allo sbocco del reattore uno era di 480mila volte il limite, 380mila volte di fronte al tre, 350mila volte in corrispondenza del reattore quattro.
Come aveva annunciato, la Tokyo Electric Power Co (TEPCO), societa' che gestisce la centrale, ha iniziato oggi a riversare acqua radioattiva in mare. L'operazione, riferisce l'agenzia stampa Kyodo, riguarda 11.500 tonnellate di acqua contenente radioattivita' in quantita' circa 100 volte superiore alla norma. In tal modo si potra' liberare il bacino di stoccaggio per far posto all'acqua ancor piu' contaminata che fuoriesce dalla turbina del reattore numero 2.
Al momento la Tepco non e' riuscita a bloccare la perdita d'acqua dal reattore 2, che probabilmente passa attraverso fessure di un tunnel che conduce ad un pozzo. Oggi si provera' ad iniettare un agente chimico per solidificare la ghiaia.
E mentre nelle 1400 scuole della prefettura di Fukushima sono inziati i test di radioattività, la Tepco ha deciso di pagare un primo risarcimento provvisorio alla popolazione dell'area attorno all'impianto.
I test partiti oggi interessano le scuole materne, elementari e superiori e sono stati decisi su pressione dei genitori preoccupati dopo la riapertura della scuole il primo aprile. I test non riguardano la zona compresa nel raggio di 20 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima, che e' stata evacuata dopo la fuoriuscita di radioattivita' seguita al terremoto e lo tsunami dell'11 marzo. Escluso anche l'anello successivo, fra i 20 e i 30 chilometri di distanza, dove e' stato ordinato alla popolazione di rimanere chiusi in casa. Secondo le autorita' non vi sono problemi nel far andare i bambini nelle scuole che si trovano oltre un raggio di 30 chilometri dalla centrale, ma questa rassicurazione non e' parsa sufficiente ai genitori e sono stati quindi avviati i test nelle aule e i cortili esterni delle scuole.
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