Roma, 5 apr. (Adnkronos/Ign) - Censura per Ignazio La Russa. E' questa la sanzione approvata dall'ufficio di presidenza della Camera, su proposta dei questori, nei confronti del ministro della Difesa, che lo scorso 30 marzo ha apostrofato con un ''vaffa'' il presidente Gianfranco Fini nell'emiciclo di Montecitorio, durante la seduta sul processo breve.
Il fatto non ha precedenti: mai un ministro della Repubblica e' stato sanzionato per il suo comportamento in Aula. Il caso La Russa, dunque, rappresenta un 'inedito' e ha acceso il dibattito politico. Anche perche', al momento del voto, mentre la maggioranza (Pdl e Lega) ha sostenuto la proposta dei deputati questori, il centrosinistra si e' spaccato: Silvana Mura di Idv ha votato contro, Rocco Buttiglione e Renzo Lusetti dell'Udc (insieme a Donato Lamorte di Fli) si sono astenuti, i Democratici Rosy Bindi e Giampaolo Bocci sono usciti dalla sala.
''La scelta del Pd di non partecipare alle votazioni e' stata dettata dalla non condivisione della proposta dei questori e per venire incontro al presidente Fini che aveva chiesto di rasserenare il clima'', spiega Lusetti. La posizione assunta dai due esponenti del Pd, riferiscono fonti parlamentari, non sarebbe piaciuta al questore di opposizione, Gabriele Albonetti.
''Tenuto conto delle conclusioni cui e' pervenuta la Giunta per il regolamento -recita la proposta dei deputati questori della Camera, Gabriele Albonetti, Francesco Colucci e Antonio Mazzocchi- il collegio dei questori ha conclusivamente convenuto di proporre all'ufficio di presidenza, che, nell'esprimere la piu' viva deplorazione del comportamento tenuto dall'onorevole La Russa nei confronti della Presidenza, richieda a quest'ultima di indirizzare al medesimo deputato una lettera di fermo richiamo''.
Pdl, Lega e 'responsabili' hanno approvato la proposta dei deputati questori di inviare una lettera di censura, in base all'articolo 60 del regolamento, che per conoscenza sara' inviata anche al premier.
Dall'opposizione l'Idv attacca e parla di "atto di codardia". ''I ministri sono liberi di offendere le istituzioni. La sanzione irrisoria comminata a La Russa e' un vero e proprio atto di codardia da parte dell'ufficio di presidenza'' afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. ''Si sono trincerati -afferma Donadi- dietro la mancanza di norme sulle sanzioni ad un ministro, ma si tratta di un problema di facile soluzione. Ignazio La Russa avrebbe dovuto essere sanzionato come qualsiasi altro deputato e questo non avrebbe avuto ripercussioni sulle sue funzioni da ministro. Perche' come deputato non avrebbe potuto votare, ma come ministro della Difesa avrebbe potuto tranquillamente svolgere le sua mansioni in Aula''.
La replica del Pdl è affidata al capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Per quanto riguarda gli insulti in Aula, sia il Pd che l'Idv non possono dare lezioni visto il tenore di alcuni interventi e di molte provocazioni portati avanti, con indubbio spirito creativo, nel corso di questi anni". "Gli esponenti dell'opposizione farebbero meglio a prendere atto di un provvedimento equilibrato approvato dall'ufficio di presidenza'', conclude Cicchitto.
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