Approvare la manovra e varare il governo tecnico: nel PdL c’è chi ci pensa
Approvare la manovra con la partecipazione di tutti, maggioranza e opposizione. Mandare ai mercati e all’Europa il segnale che chiedono. Poi, a settembre, aprire una nuova stagione, (forse) senza Silvio Berlusconi.
IL SENATORE – Lontano dai microfoni, anche nel Pdl si comincia a ragionare sul ‘dopo’ manovra, su una via d’uscita per disincagliare il governo dalle sacche in cui è arenato. “A settembre, massimo ottobre – ragiona un senatore molto vicino al premier che chiede l’anonimato – potrebbe prendere corpo un nuovo governo”. Ecco quale sarebbe, spiegano i ‘boatos’ di Palazzo Madama, la trattativa che maggioranza e opposizione stanno conducendo dietro le quinte.
IL DOPO-SILVIO - E’ nei contatti di queste ore che sta prendendo corpo lo scenario di un passo indietro di Berlusconi. Non e’ un ‘patto’, ma un dialogo in questo senso è stato avviato. L’opposizione, che continua a chiedere le dimissioni del premier una volta approvata la manovra, avrebbe trovato qualche maggiorente del Pdl pronto ad ascoltare. Il futuro, pero’, non risponderebbe ai nomi di Beppe Pisanu e Mario Monti. Berlusconi, spiegano, sarebbe pronto a un passo indietro se il ‘dopo’ si chiamasse Angelino Alfano, questo il nome che e’ stato fatto a quelli dell’opposizione. “Se per caso dovessi andar giu’ io- disse una decina di giorni fa, al termine del Consiglio nazionale del Pdl che incorono’ il neosegretario politico del partito- Angelino saprebbe come tener su tutto”. (dire)
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