Allarme Bankitalia e Corte dei conti: misure depressive. Via Nazionale: si rischia stagnazione, servono misure per crescita. I magistrati: pressione fiscale +2% nel 2014 ipotesi ottimistica
ROMA - L'entità della manovra non può essere ridotta, le modifiche non devono aumentare il peso del fisco (che salirebbe al 44,5% nel 2014), mentre deve essere maggiore il ruolo delle misure strutturali: è quanto ha detto, in estrema sintesi, il vicedirettore di Bankitalia, Ignazio Visco, nel corso dell'audizione in commissione Bilancio del Senato, precisando che «l'attuazione delle misure correttive andrà attentamente monitorata». Anche la Corte dei conti è preoccupata per i rischi depressivi insiti nella manovra. Il premier Berlusconi, però, si dichiara molto soddisfatto: «Abbiamo migliorato la manovra senza mettere le mani in tasca agli italiani». Intanto, dopo le audizioni di stamani, via all'esame degli oltre mille emendamenti al provvedimento. Domani dovrebbero essere presentati quelli del governo con le modifiche concordate nel lungo vertice di ieri. Esplodono intanto le polemiche sulla norma che esclude servizio militare e riscatto della laurea dal calcolo dei versamenti previdenziali per la pensione. Il Pdl la definisce equa, mentre il Pd, oltre che ingiusta, la reputa un incentivo all'evasione fiscale degli italiani che si sentono tartassati; l'Idv parla di provvedimento che colpisce i giovani, e Prc sostiene che la norma è incostituzionale; è medici Anaao proclamano lo stato di agitazione contro una «proposta indecente». Berlusconi: ora manovra più equa. «Sono molto, molto soddisfatto perché la manovra è più equa e più sostenibile, è migliorata senza modificare i saldi». «Non abbiamo messo le mani in tasca agli italiani». «Io avevo detto che introducevo il contributo di solidarietà con il cuore che grondava sangue perché da sempre ho promesso che non volevamo mettere le mani nelle tasche degli italiani. Siamo riusciti a levarlo con altre fonti di risparmio». Corte dei conti: rischi di depressione. «Il ricorso prevalente alla leva fiscale, quasi 3/4 della manovra, determina la compressione del reddito disponibile e accentua i rischi depressivi» ha detto Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei conti, nell'audizione sulla manovra in commissione Bilancio del Senato. La Corte esprime inoltre «perplessità per la scelta di formulare la manovra senza un aggiornamento del quadro macroeconomico».
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