BARLETTA - Si trova nell'ambasciata italiana a Stoccolma Giovanni Colasante, consigliere comunale di Canosa di Puglia, nel nord Barese, arrestato il 23 agosto per avere, secondo l'accusa, picchiato in strada il figlio di 12 anni.
Colasante, che ha trascorso anche due notti e tre giorni in carcere ed e' attualmente sottoposto alla misura dell'obbligo di firma, attende con la moglie il giorno del processo e della sentenza, fissato al 6 settembre.
''Sono sereni e Colasante e' assistito da un mio collega svedese che l'ambasciata gli ha messo a disposizione'' ha riferito l'avvocato del consigliere comunale, Giovanni Patruno.
''In Svezia vige un sistema diverso dal nostro - ha aggiunto - per questo e' preferibile che sia seguito da un professionista del posto con il quale mi sono consultato e resto in costante contatto''.
Patruno, legale e amico, nonche' collega a Palazzo di citta' di Colasante, spiega anche quanto accaduto il 23 agosto in Svezia, poco prima che Colasante con i figli, il 12enne e uno piu' piccolo, la moglie e due cognati con famiglie a seguito si imbarcassero, cosa non piu' accaduta, per una crociera tra i fiordi norvegesi.
''Dovevano andare al ristorante ma il ragazzino era ostinato e si rifiutava di entrare - ha riferito Patruno - cosi' suo padre lo ha rimproverato, certo con veemenza, magari gesticolando, come siamo soliti fare, a voce alta, ma Colasante non ha picchiato o preso a schiaffi il bambino''.
Patruno chiarisce anche come del presunto schiaffo abbiano saputo i poliziotti. ''C'erano li' vicino due persone di nazionalita' libica, hanno chiamato la polizia che erano nella zona e certo la mancanza reciproca di conoscenza della lingua ha fatto il resto, ma tutto questo, avendo anche sentito i testimoni italiani dell'accaduto, sembra davvero assurdo, esagerato''.
Continua ...
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