Bisognerà attendere la decisione della Cassazione per sapere se il processo per la morte di Sarah Scazzi, la ragazzina uccisa ad Avetrana il 26 agosto dell’anno scorso, si potrà celebrare a Taranto, oppure se sarà trasferita ad altra sede per “incompatibilità ambientale”, ma dalla famiglia della povera Sarah, intanto, è arrivata la richiesta di risarcimento danni.
Si tratta complessivamente di un risarcimento danni pari a 33 milioni di euro, con provvisionale di 300 mila euro. La maggior parte delle richieste (27 milioni) è a carico dei tre imputati principali: Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della vittima (oltre che ovviamente parenti delle parti civili), imputate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, e Michele Misseri, accusato, tra le altre cose, di concorso in soppressione di cadavere. Inoltre quote minori (6 milioni) sono stati chiesti come risarcimento agli altri due imputati di concorso in soppressione di cadavere e cioè il fratello di Michele, Carmine Misseri e il nipote Cosimo Cosma, detto Mimino.
Nessun commento:
Posta un commento