Italia Futura, il think tank del figlioccio dell’Avvocato, propone una patrimoniale. Dal quale però Luca verrebbe esentato
Cose che capitano. Nella fretta di proporre idee nuovissime e originalissime per modernizzare il paese, Italia Futura, la fondazione think tank di Luca Luca Cordero di Montezemolo ha commesso un piccolo errore. E se n’è accorto Marco Lillo sul Fatto quotidiano. La proposta era quella di
sostituire il contributo di solidarietà di Tremonti, che il governo pare già essersi rimangiato, con “un’imposta patrimoniale permanente con aliquota pari allo 0,5 per cento sui patrimoni superiori a 10 milioni e tetto pari a un milione di euro (escluse le partecipazioni in società non quotate ma non le immobiliari e le holding), basata sull’autodichiarazione di patrimoni mobiliari e immobiliari”.
Un’imposta siffatta garantirebbe un gettito di un miliardo l’anno a carico dei super-ricchi, diceva Montezemolo. Ma per avere davvero effetto, bisognerebbe anche che la tassa andasse a colpire lì, negli impicci che i ricchi oggi fanno per non pagare le tasse. Prendiamo ad esempio un benestante a caso: Luca di Montezemolo:
Se si confronta l’ef fetto sui suoi conti personali, si scopre che il presidente della Ferrari potrebbe addirittura guadagnarci. Montezemolo, secondo l’ultimo bilancio della Fiat, guadagna 8,7 milioni di euro all’anno. Negli ultimi sette anni ha percepito più di 45 milioni di euro. Il contributo straordinario del cinque per cento sopra i 90mila euro, porterebbe la sua aliquota marginale dal 43 al 48 per cento: a parità di reddito nel 2011 rispetto al 2010, il contributo di solidarietà sarebbe per il manager piemontese pari a 430mila euro. A condizioni invariate nei due anni successivi, considerando la deducibilità del contributo, Montezemolo dovrebbe sborsare più di un milione di euro.
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