La famiglia Gheddafi sarebbe entrata in territorio algerino questa mattina alle 8:45 (09:45 italiane). La notizia è stata confermata oggi dal ministero degli Esteri di Algeri: nel comunicato non sono aggiunti ulteriori dettagli a riguardo, ma vale la pena ricordare che solo sabato scorso la stessa Algeria aveva “categoricamente” smentito l’indiscrezione secondo cui un convoglio di auto, con a bordo il colonnello libico Muammar Gheddafi e i suoi figli, fosse entrato in territorio algerino. Il portavoce del ministero degli Esteri di Algeri, Ammar Blany, in quella occasione aveva precisato che l’Algeria “è da mesi obiettivo di una raffica di notizie false, volte a ingannare l’opinione pubblica, e questo vale anche per la notizia riguardante il convoglio di Gheddafi”.
Secondo il comunicato del ministero degli Esteri di Algeri, l’arrivo dei familiari del colonnello Gheddafi è stato già notificato al segretario generale dell’Onu, Ban Ki moon, al presidente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e a Mahmoud Jibril, il capo del governo e numero due del Consiglio Nazionale di Transizione libico. Del gruppo rifugiatosi in Algeria farebbero parte anche tre figli di Gheddafi, mentre, sempre secondo quanto è stato citato da fonti vicine alla famiglia del rais, la bella Aisha Gheddafi sarebbe incinta e prossima al parto.
Immediata la risposta dei ribelli libici che hanno affermato che l’accoglimento di familiari del colonnello Muammar Gheddafi in Algeria è equiparabile a un atto di aggressione e che comunque cercheranno di ottenere l’estradizione dei congiunti riparati nel paese nordafricano. “Abbiamo promesso di garantire un giusto processo a tutti quei criminali (Gheddafi e i suoi figli, ndr)” e quindi consideriamo la protezione accordata loro dall’Algeria alla stregua di “un atto di aggressione”, ha detto Mahmoud Shammam, uno dei portavoce dei ribelli.
Nessun commento:
Posta un commento