Damasco, 9 apr. - (Adnkronos/Aki/Ign) - Le forze di sicurezza siriana hanno aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti a Daraa, nel sud, radunatisi presso la moschea Omari in occasione dei funerali degli attivisti uccisi ieri. Lo riferisce l'emittente satellitare al-Jazeera, spiegando che la folla aveva cominciato a scandire slogan contro il regime. Nella prima mattinata è giunta anche notizia di spari a Latakia, città portuale nel nord, per disperdere i manifestanti che si riunivano per una nuova protesta.
Dopo la dura repressione di ieri, gli attivisti effettivamente non mollano. Proprio oggi su Twitter e nei gruppi creati su Facebook sono apparsi loro appelli a scendere in piazza ogni giorno fino alla caduta del regime.
Il ministero dell'Interno di Damasco, da parte sua, commentando gli scontri di ieri, torna ad accusare ''gruppi armati'' di aver agito come provocatori e aver sparato contro i manifestanti. ''Non permetteremo azioni di sabotaggio che minaccino l'unità nazionale - si legge in un comunicato - e destabilizzino le fondamenta della politica siriana''. Il comunicato, diffuso dall'agenzia Sana, parla di ''cospiratori spinti da forze straniere che rifiutano le riforme'' avviate dal presidente Bashar al-Assad. ''Questa gente si è infiltrata tra i manifestanti per seminare discordia tra cittadini e forze di sicurezza - si legge ancora - Ha dato fuoco alle istituzioni pubbliche, ha attaccato i soldati e gli agenti di sicurezza che invece hanno evitato di aprire il fuoco. Questo ha causato un gran numero di morti e feriti tra i militari''.
Continua ...
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