Proposta di legge depositata a Montecitorio dal leader Idv sull'incompatibilità fra il mandato e l'esercizio delle professioni intellettuali regolamentate. Se approvata, dimissioni di massa fra Camera e Senato. Nel Pdl riguarderebbe anche i difensori del premier Ghedini e Longo
ROMA - Chi esercita la professione di avvocato non può stare in Parlamento: è il contenuto di una proposta di legge presentata a Montecitorio da Antonio Di Pietro sull'incompatibilità tra il mandato parlamentare e l'esercizio delle professioni intellettuali regolamentate, tra le quali appunto quella di avvocato. Una norma che andrebbe a toccare prima di tutto il Pdl, che tra Camera e Senato ha molti parlamentari-legali, tra cui gli stessi difensori del premier Niccolò Ghedini (deputato) e Piero Longo (senatore). In quanto parlamentari i due hanno anche opposto legittimo impedimento in alcune udienze riguardo ai processi di Silvio Berlusconi. La proposta di legge, assegnata ieri alla commissione affari costituzionali della Camera, dopo che il leader dell'Idv l'ha depositata lo scorso 1 aprile introduce un nuovo articolo (il 4-bis) alla legge 15 febbraio 1953, n. 60, che stabilisce alcune incompatibilità parlamentari, come il divieto di ricoprire cariche o uffici di qualsiasi specie in enti pubblici o privati, come i Cda. L'articolo 4 della citata legge prevede anche il divieto, per chi è deputato o senatore, di assumere il patrocinio professionale in un caso particolare: l'assistenza o consulenza a imprese di carattere finanziario. Il nuovo comma Di Pietro ora invece introduce tout court il divieto di elezione per chi è avvocato. La proposta prevede inoltre che chi già si trova in Parlamento, ed esercita la professione legale, si dimetta se non opta per il seggio da parlamentare.Continua ...
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