Berlusconi (Newpress) |
A Nucara il Cavaliere ha detto che con la Lega l'accordo è in via di definizione, più o meno nelle stesse ore Alfano diceva al partito che la manovra non è il Vangelo, è dunque modificabile. Ma il passaggio successivo, il merito delle modifiche, resta al momento più confuso che mai. Nelle ultime ore, complice una distanza che appare sempre più netta fra Pdl e Tremonti (al momento i collegamenti e la collaborazione sono vicini allo zero), sembrano tornate in discussione molte cose: il Cavaliere continua a sostenere come necessario un aumento dell'Iva, ma il ministro del Tesoro continua a essere fortemente contrario; lo stesso Berlusconi sembra persuaso a modificare il punto della manovra che riguarda le Province, convinto che si possa fare di più, magari abolendole tutte e non solo 29, ma su questo punto è la Lega a opporsi in modo altrettanto netto. Sulle Province il governo ha ricevuto suggerimenti e consigli, anche se in modo indiretto, dal Quirinale: agli uffici del presidente della Repubblica una revisione parziale del sistema appare come un intervento da evitare, in grado di introdurre elementi di scarsa omogeneità fra le istituzioni; «o tutto o niente», è il senso delle riflessioni del Colle girate al Cavaliere. A questo punto delle cose bisognerà vedere quanto peso avranno le convinzioni di Berlusconi (l'abolizione di tutte le Province era nel programma elettorale) nel confronto con la Lega. Sulle pensioni sembra che il no ricevuto da Bossi sia definitivo, sulle Province si è aperta da poche ore una trattativa di cui nessuno al momento è in grado di prevedere l'esito.
Continua ...
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