ROMA - Il vertice tra Pdl e Lega alla fine ha prodotto ben poco. L'impianto della manovra da 45 miliardi resta sostanzialmente immutato, con tagli agli enti locali e tasse sul ceto medio. Il contributo di solidarietà, che doveva essere un esempio di come anche i ricchi vengono tassati, viene limitato ad uno solo: il 5% ma per chi denuncia più di 200 mila euro all'anno (meno dell'1% della popolazione). Abolita quindi la doppia aliquota (5% sopra i 90 mila euro e 10% sopra i 150 mila) inizialmente prevista.
Così come restano in ballo le misure sulle pensioni, tese a rimandare il più possibile il momento di andare in pensione. In particolare resta la previsione di accelerare il passaggio ai 65 anni di età minima pensionabile per le donne.
Alla fine il segretario del Pdl, Angelino Alfano, sprizza otimismo da tutti i pori: "Ci sono tante ipotesi sul campo, abbiamo un mese per trovare la soluzione migliore. Io posso già dire che al termine dell'esame della manovra la coalizione tra Pdl e Lega uscirà rafforzata ed ulteriormente solida per dare stabilità e riforme al nostro Paese. Alla fine saremo ancora più solidi come coalizione in Parlamento. Noi abbiamo fatto e faremo delle proposte e la Lega farà altrettanto, come si conviene tra alleati seri e che si rispettano. Poi troveremo una sintesi comune. Silvio Berlusconi è già al lavoro con alcune idee importanti per migliorare la manovra".
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