L'ex direttore generale della Fondazione Federico II ed ex parlamentare di Forza Italia, Udeur e Fiamma Tricolore è stato condannato dalla Corte dei conti. A ottobre sarà processato dal tribunale penale per peculato
di EMANUELE LAURIAGiocate al casinò online, viaggi alle Maldive, shopping a Madrid, il pieno per la barca a Panarea: le spese pazze fatte con la carta di credito aziendale da Alberto Acierno, l'ex direttore generale della Fondazione Federico II. Sono questi i pagamenti che, secondo i magistrati contabili, hanno fatto montare il maxi debito nei confronti della Fondazione contestato ad Acierno. L'ex parlamentare di Forza Italia, Udeur, Fiamma Tricolore e di altre formazioni di centrodestra è stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire 102 mila euro. La decisione dei giudici contabili arriva a poche settimane dal processo nei confronti di Acierno, fissato dinanzi la terza sezione del tribunale di Palermo per il 7 ottobre. L'ex parlamentare siciliano è imputato di peculato in pregiudizio della Fondazione e della Presidenza dell'Assemblea regionale per aver usato denaro per usi diversi da quelli istituzionali. Fra le spese ingiustificate che Acierno dovrà rifondere c'è una somma di 17 mila euro relativa a puntate su siti di scommesse online fatte fra il febbraio e il maggio del 2007. Acierno si era difeso asserendo di essersi fatto decurtare le spese private dai compensi mensili percepiti in qualità di direttore generale dell'ente. La Corte dei Conti non ha dato credito a questa tesi, pur "salvando" Acierno dal pagamento di altri 150 mila euro per il danno d'immagine nei confronti della Fondazione e dell'Ars.
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