E' la seconda volta, dopo le consultazioni per il governo Renzi, che l'ex premier sale al Quirinale da condannato in via definitiva. Secondo una nota della presidenza della Repubblica, è andato per illustrare le posizioni del suo partito in questa fase politica. Tra gli argomenti discussi, la gestione delle riforme da parte del premier e l'evoluzione della legge elettorale, ma anche le preoccupazioni in vista dell'esecuzione della sua sentenza di condanna.
Il pregiudicato è tornato al Colle. Per la seconda volta dopo la condanna per frode fiscale e la decadenza da senatore, Silvio Berlusconi ha incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Mentre in giornata si facevano sempre più insistenti le richieste di un colloquio conMatteo Renzi, il leader di Forza Italia a sorpresa si è visto con il capo dello Stato. A volerlo, riferisce il Quirinale, sarebbe stato proprio il Cavaliere per parlare della posizione del partito “nell’attuale momento politico”. Ma non solo. Secondo alcune indiscrezioni si è parlato di riforme e legge elettorale. E probabilmente del “patto del Nazareno“, ovvero l’accordo con Renzi cheForza Italia dice “essere stato tradito”. Soprattutto però il pregiudicato avrebbe espresso a Napolitano tutte le sue preoccupazioni sul suo futuro personale. Il 10 aprile prossimo, il tribunale di Milano deciderà se mandare l’ex premier agli arresti domiciliari oppure ai servizi sociali e il Cavaliere ha chiesto di mantenere l’agibilità politica per non scomparire dalla scena. Anche perché il pensiero resta alle prossime elezioni Europee e alla speranza di un risultato ancora dignitoso per il partito. Da qui la reiterata richiesta di garanzie probabilmente non senza fare un ragionamento – non si esclude tra gli azzurri – sulle possibilità di riceve la grazia o di avere l’indulto dal Parlamento.
Il faccia a faccia arriva dopo mesi di rapporti tesi e duri affondi lanciati dall’ex premier contro il capo dello Stato che, a suo dire, sarebbe stato parte in causa di quel complotto politico-giudiziario che lo vuole eliminare dalla scena. Il colloquio si è aperto con Berlusconi che ha subito rassicurato il Quirinale della volontà di non far mancare il sostegno di Forza Italia al percorso di riforme in discussione al Senato: “Ho siglato un patto con Renzi – avrebbe sottolineato il Cavaliere – ed io non tradisco mai gli accordi presi”. Certo Berlusconi ha fatto presente le difficoltà del suo partito a sostenere un’intesa che da più parti vuole essere stravolta ma conferma l’intenzione che da parte degli azzurri non ci saranno barricate.
Il colloquio arriva in un momento delicato. Mentre Silvio Berlusconi attende la decisione del giudice di sorveglianza sull’esecuzione della sentenza di condanna, dall’altra Forza Italia assiste in un angolo ad un governo che corre tra annunci di riforme e tentativi di cambiamento. E teme di essere lasciata in un angolo. Sembrano passati secoli dal giorno in cui Renzi e Berlusconi si incontrarono nella sede del Partito democratico di Roma per stringere l’accordo sulle riforme. Approvata la legge elettorale alla Camera (ora in coda alle riforme per l’approvazione definitiva), il presidente del Consiglio pensa già ad altro. O almeno è la paura di Forza Italia. A lasciare perplesso il partito è la decisione del premier di procedere con l’abolizione del Senato. Silvio Berlusconi è sempre più critico sull’impianto del provvedimento disegnato dal governo, convinto che così com’è porterebbe a un Senato tutto rosso.
La settimana scorsa il Cavaliere, riferiscono fonti parlamentari azzurre, ha chiamato il Quirinale per parlare con Giorgio Napolitano. Era la vigilia dell’incontro tra il Capo dello Stato e il presidente americano, Barack Obama. In quell’occasione, l’ex premier ha illustrato al Capo dello Stato le sue perplessita’ sull’azione dell’Unione europea e degli Usa riguardo la crisi ucraina, comunicando al presidente della Repubblica informazioni legate ai suoi contatti diretti con Vladimir Putin. Sempre in quell’occasione, l’ex presidente del Consiglio ha avanzato una richiesta specifica alla prima carica dello Stato: un incontro per parlare del percorso delle riforme. Del resto Berlusconi, viene fatto notare, è il capo di una forza politica e in quanto tale qualsiasi richiesta di incontro non può rimanere inascoltata. Il leader azzurro ha varcato oggi il portone del Quirinale. Sul tavolo, il percorso delle riforme, la ribadita volontà di Berlusconi di appoggiare il ‘pacchetto’ portato avanti da Matteo Renzi, a partire dalla legge elettorale e dalle riforme costituzionali.
Ma – spiegano fonti di Forza Italia – l’ex premier avrebbe anche manifestato al presidente della Repubblica tutta la sua preoccupazione in vista del 10 aprile. Berlusconi, spiegano fonti azzurre, mette in conto il fatto che sarà costretto per un periodo a dover fare i conti con la giustizia. Ma l’ex capo dell’esecutivo vorrebbe conservare la sua agibilità politica, soprattutto in vista della campagna elettorale per le Europee e del percorso delle riforme in Parlamento. Sarebbe interesse di tutte le istituzioni, compresa la carica piu’ alta dello Stato, è il ragionamento, che il capo di una forza politica così importante e rappresentativa di quasi 10 milioni di voti, conservasse la possibilità di guidare il suo partito e di restare sulla ‘scena’. “Dalla decisione del 10 aprile dipende non solo l’efficacia delle riforme in cantiere, ma la loro stessa legittimità”, scrive oggi il ‘Mattinale’. “Sarebbe interesse di un presidente del Consiglio, che punti ad essere non una meteora fosforescente e acrobatica ma uno statista che ama l’Italia, porsi il problema in termini seri e gravi. E cosi’ il Capo dello Stato”, aggiunge la nota politica azzurra. Ed e’ questa, spiegano i fedelissimi del Cav, la ‘causa’ che Berlusconi sarebbe andato a perorare direttamente al Colle. E che vorrebbe, almeno nelle intenzioni, sottoporre anche all’attenzione di Renzi, anche se al momento non e’ previsto, come conferma Giovanni Toti senza tuttavia escluderlo in futuro, alcun incontro. Berlusconi è convinto che l’obiettivo da perseguire in questo momento sia quello di arrivare al completamento dell’iter delle riforme. La preoccupazione – sottolineano fonti di FI e che accomuna anche il Pd, che ne ha parlato nella riunione del direttivo oggi al Senato – è che con Berlusconi fuori dai giochi il patto con Renzi possa saltare. Del resto, osserva un big azzurro, non mancano i mal di pancia nel partito, di chi vorrebbe che Forza Italia non sia più la ‘sponda’ del governo e si differenziasse.
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