lunedì 8 agosto 2011

"Associazione segreta", chiusa indagine Rischio processo per Verdini e Dell'Utri


Confermate le anticipazioni di Repubblica: il coordinatore Pdl e il senatore rischiano il processo per un sodalizio "volto a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali". Nicola Cosentino è accusato di diffamazione e violenza privata ai danni dell'attuale governatore campano Stefano Caldoro. Decade l'accusa di corrusione per il governatore sardo Ugo Cappellacci: contestato solo l'abuso di ufficio

ROMA - Come anticipato da Repubblica 1, la Procura di Roma ha concluso l'indagine sulla cosiddetta "P3". L'atto di chiusura dell'inchiesta conferma per il coordinatore del Pdl Denis Verdini e per il senatore del Pdl Marcello dell'Utri il rischio, già paventato nell'articolo di Repubblica, del processo per associazione segreta. Un'associazione, si legge nel documento della Procura, "volta a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali".

Ma Verdini e Dell'Utri non sono i soli sulla graticola dell'indagine condotta dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli. Nell'atto di chiusura dell'indagine si conferma anche la presenza degli altri nomi eccellenti entrati nei mesi scorsi sul taccuino degli inquirenti.

A cominciare da Nicola Cosentino. Per l'ex sottosegretario all'Economia e coordinatore Pdl per la Campania, il rischio è concreto il processo di un processo per diffamazione e violenza privata ai danni dell'attuale presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, attuata prima che Caldoro fosse scelto come candidato del Pdl alle regionali. Cosentino, avrebbe agito assieme al faccendiere Flavio Carboni, ad Arcangelo Martino, ex assessore comunale di Napoli, e all'ex giudice tributarista Pasquale Lombardi, attraverso la diffusione "a mezzo internet di false notizie di contenuto diffamatorio" nei confronti di Caldoro. "In particolare - si legge nella ricostruzione agli atti - facevano pubblicare un articolo su un blog che riferiva della frequentazione di transessuali da parte dell'attuale presidente della Regione Campania".

Al governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, la Procura di Roma contesta l'abuso d'ufficio in merito alla nomina di  Ignazio Farris all'Agenzia regionale per l'ambiente della Sardegna. Decade, invece, a carico di Cappellacci l'accusa di corruzione. Nell'atto di chiusura indagine i pm scrivono che il governatore sardo "nella sua qualità di presidente della giunta regionale deliberava su istigazione di Flavio Carboni e Denis Verdini, i quali a loro volta agivano previo accordo e in concorso con dell'Utri e con Farris, per la nomina di quest'ultimo a direttore generale dell'Arpa Sardegna". Tutto ciò in violazione della stessa legge della Regione Sardegna che prevede per questa nomina una procedura "ad evidenza pubblica".
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http://www.repubblica.it/cronaca/2011/08/08/news/p3_chiuse_indagini-20194702/

“Il governatore PdL? Frequenta transessuali”



Nicola Cosentino indagato per diffamazione nei confronti di Stefano Caldoro
Gli avvisi di chiusura indagine, a volte, riservano sorprese. Ma stavolta non sembra che ce ne siano tante per Nicola Cosentino, indagato nell’ambito dell’inchiesta P3 insieme al coordinatore PdL Denis Verdini. L’ex sottosegretario all’Economia e’ indagato per diffamazione e violenza privata nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3. E’ quanto emerge dai documenti di chiusura indagine da parte della procura di Roma.
IL BLOG CHE LO ACCUSA – L’episodio contestato a Nicola Cosentino e’ quello della diffamazione nei confronti del candidato alla presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro. In concorso con Nicola Cosentino sono indagati anche Flavio Carboni, Arcangelo Martino, Pasquale Lombardi e Ernesto Sica. Viene contestata la pubblicazione su un blog, il 9 febbraio del 2010, di un articolo dove “si riferiva della frequentazione di transessuali da parte di Caldoro” e un altro articolo, il 10 febbraio del 2010, “in cui si riferiva di accordi tra Caldoro ed esponenti della criminalita’ organizzata campana”. La procura di Roma contesta anche il reato di violenza privata per gli stessi episodi che avevano il fine di “costringere Stefano Caldoro a rinunciare alla propria candidatura e i responsabili del Pdl a sostituirla con quella di un’altra persona loro gradita, senza riuscire nell’intento per cause indipendenti dalla loro volontà”.
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Guerriglia Londra: almeno 215 arresti

(ANSA) - LONDRA - 'Almeno 215 persone sono state arrestate e 25 sono state ufficialmente incriminate in seguito ai disordini'. Lo ha detto Theresa May, ministro dell'Interno britannico. 'Credo che abbiamo a che fare con criminalita' pura e semplice', ha aggiunto la May annunciando che gli autori di questi 'atti criminali puri e semplici' saranno 'assicurati alla giustizia e dovranno pagare le conseguenze delle loro azioni'. May ha poi chiesto a tutti i membri delle comunita' locali di lavorare con la polizia.

Londra, gli scontri non si fermano


Danni nel quartiere di Hackney, Nella notte disordini a Brixton e Enfield. Più di cento gli arresti

MILANO - Ancora violenze a Londra. Dopo la rivolta di Tottenham, resta alta la tensione nella capitale britannica, scossa dalla guerriglia urbana per la seconda notte consecutiva. Lunedì pomeriggio poi, in pieno giorno, il quartiere di Hackney è stato teatro di nuovi scontri: gruppi di giovani hanno assalito poliziotti e negozi, danneggiando le vetrine di diversi locali. Almeno un centinaio gli arresti effettuati da Scotland Yard fino a questo momento, mentre sarebbero almeno nove gli agenti rimasti feriti (35 in totale nelle ultime 48 ore). Il ministro degli Interni Theresa May ha sospeso le ferie estive e ha fatto rientro nella capitale, dove ha incontrato il responsabile ad interim della polizia metropolitana, Tim Godwin, e altri alti funzionari di Scotland Yard, per esaminare la situazione alla luce di altri possibili disordini. «I responsabili delle violenze e dei saccheggi dovranno pagarne le conseguenze», ha dichiarato la May.
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http://www.corriere.it/esteri/11_agosto_08/londra-seconda-notte-scontri-effetto-emulazione_fea9125c-c181-11e0-9d6c-129de315fa51.shtml?fr=box_primopiano

"Gay e trans, vita in strada più rischiosa dopo il caso Marrazzo"


Indagine Arcigay: a Roma "politica di allontanamento" negli ultimi anni, meno interventi di sostegno

Roma, 8 ago. (TMNews) - La vita di gay e trans, che si prostituiscono per le strada a Roma, è diventata molto più difficile dopo il caso Marrazzo, lo scandalo che portò alle dimissioni del governatore del Lazio. E' quanto emerge da una ricerca dell'Arcigay, di cui è stata presentata una prima anticipazione oggi a Bologna, in attesa della divulgazione completa dell'indagine prevista il prossimo 10 settembre.

"C'è un fenomeno di prostituzione sempre più sommerso - ha spiegato Rebecca Zini, ricercatrice e responsabile nazionale salute di Arcigay - ed è quindi aumentata anche la percezione dei rischi". A Roma, ha aggiunto Zini, la realtà della prostituzione maschile è resa ancora più difficile perché si è avuta negli ultimi anni una "politica di allontanamento" delle unità di strada che effettuano interventi a sostegno di queste persone.

L'indagine presentata a Bologna si chiama "Approdi Negati - Interventi di riduzione dell'alta marginalità delle persone lesbiche, gay, bisex e transgender (Lgbt)". Il progetto ha coinvolto persone senza dimora, "sex workers" e strutture del pubblico e privato sociale di 5 città campione: Milano, Bologna, Roma, Napoli, Cosenza.

L'indagine di tipo qualitativo si è svolta prevalentemente attraverso la raccolta e analisi di interviste riguardanti le storie di vita, nel caso delle persone senza dimora e/o prostitute, o, nel caso delle strutture, le tipologie e modalità diintervento, nonché la percezione delle problematiche relative a orientamento sessuale e identità di genere.

Cassazione ribadisce: “no immunità per tutti gli enti religiosi su contratti di lavoro”


La Corte di Cassazione ha depositato il primo agosto la sentenza n. 16847, sulla scia di diversi altri pronunciamenti sulla tutela dei lavoratori negli enti ecclesiastici.
Il caso, riporta Cronache Laiche, riguarda stavolta una dipendente licenziata da un istituto religioso perché gravemente ammalata. Chiamato in causa, l’ente aveva tirato in ballo l’extraterritorialità vaticana e il tribunale di Roma non si era quindi pronunciato, dando di fatto ragione all’istituto.
Lo stesso aveva sentenziato la Corte d’Appello romana. Ma la Corte di Cassazione ha accolto invece il ricorso della donna, assistita dall’avvocato Carla Corsetti. Secondo la Corte infatti, l’immunità statuita dai Patti Lateranensi è prerogativa di trenta organi della Chiesa, debitamente elencati, e non di tutti gli istituti religiosi.
Valentino Salvatore

Bossi: "Non ci saranno elezioni nel 2012 La Bce ci commissaria? Va bene così"


Il leader leghista a colloquio con Tremonti: cerca di tranquillizzare le imprese e getta acqua sul fuoco delle tensioni nella maggioranza e delle accuse dalle opposizioni. "La lettera da Francoforte? E' arrivata"

GEMONIO - "Commissariati? L'importante è che la Bce compri i titoli italiani". Risposta secca di Umberto Bossi alle evidenti condizioni poste dai principali leader europei e dalla Bce 1 al governo italiano prima di dare il via libera all'acquisto di titoli italiani. Un modo per eludere l'evidente affanno dell'esecutivo, che ha portato il Senatur a convocare l'incontro con il ministro Tremonti per dare una qualche risposta alle pressioni e alla evidente delusione delle imprese. E, dopo l'incontro con il ministro dell'Economia a Gemonio, prima conferma l'arrivo a Roma della lettera spedita dalla Bce, poi spiega: "E' la realtà che è venuta a trovarci: per tanto tempo il Paese ha speso più di quanto poteva e un bel giorno la realtà ha preso il treno ed è venuta a trovarci. Dobbiamo andare dietro alll'Europa e fare le riforme. La Bce ci condiziona? Positivamente". A breve, inoltre, il Senatur vedrà Berlusconi: "Dobbiamo andare a trovarlo".Bossi, infine, tenta di gettare anche acqua sul fuoco delle tensioni nella maggioranza e di frenare le critiche di opposizioni e sindacati 2: "Non c'è il problema di elezioni adesso". Tace, invece Tremonti. Che quando Bossi cita la lettera della Bce si rifugia dietro un secco: "Non parlo".
L'opposizione. "Verranno giorni difficili e amari per il nostro Paese. La crisi è stata colpevolmente negata, occultata, esorcizzata dai pubblicitari di Palazzo Chigi. Oggi questa crisi esplode, continua ad esplodere ogni giorno, percuote il mondo nostro come una febbre misteriosa e crescente" scrive Nichi Vendola in una lettera aperta ai militanti di Sel e al popolo della sinistra, che appare questa mattina sul sito internet di Sinistra Ecologia Libertà. E contro il governo si scaglia anche l'Idv che, per  il capogruppo dell'Italia dei valori in Senato Felice Belisario, "è il vero e unico tappo che impedisce al paese di trovare la strada d'uscita dalla crisi".

ZIMBABWE: BBC, CAMPI DI TORTURA PER ESTRARRE I DIAMANTI

(ASCA) - Roma, 8 ago - Il governo dello Zimbabwe gestisce dei campi minerari per l'estrazione dei diamanti, dove i civili che vi lavorano vengono sottoposti a maltrattamenti di ogni genere, inclusi gli stupri. Lo rivela un reportage di BBC Panorama, nel quale le forze di sicurezza del presidente Robert Mugabe vengono accusate di gestire almeno due impianti, uno nella zona di Marange, gestito da un amico personale del presidente, e il secondo a Muchena. Alcune persone, rilasciate, hanno raccontato che i prigionieri vengono frustati dalla mattina alla sera e che spesso non riescono a camminare per le percosse ricevute. Le donne vengono mandate via piu' in fretta, ma solo dopo essere state violentate.

A Marange, poliziotti e militari reclutano i civili per scavare illegalmente per loro conto alla ricerca delle pietre preziose e chi si lamenta per la paga troppo bassa, o viene scoperto a raccogliere diamanti per se', viene inviato ai campi.

Tutto questo, fa notare la BBC, mentre la Ue sta pensando di alleggerire il bando al commercio dei diamanti dello Zimbabwe, varato nel 2009, sostenendo che alcune miniere dell'area sono adesso conformi agli standard internazionali.

E Bossi si scoprì europeista


Da “UE fascista” a “l’Europa ci condiziona positivamente” il passo non è breve
Scoprirsi più europeisti dei firmatari del trattato di Roma? Si può: prendete Umberto Bossi, che solo pochi anni fa aveva un’idea ben precisa dell’Europa. Quale? E’ presto detto: per lui, il consesso di Bruxelles e soci altro non era che una vera e propria banda di fascisti conclamati. “Il nuovo fascismo” diceva il Senatùr.
Il centro del lungo discorso di Bossi, quasi due ore, sta nell’Europa, il tema che più agita il pensiero del leader leghista oggi. Quello che lo espone a scontri anche all’interno della maggioranza di governo. A chi chiede di definire la politica del governo Berlusconi sull’Europa, come fa Buttiglione, Bossi risponde ponendo i suoi paletti. “Faremo una resistenza civile all’Europa dell’invasione normativa”, insomma promette altre uscite tipo quella sul mandato di cattura o sul sequestro dei beni, Berlusconi è avvisato. Bossi parla del “dominio della tecnocrazia”, di “una macchina burocratica apolide”, di “un processo discutibile che mette in pericolo le nostre libertà”. “Chi vuole una Europa senza stati vuole un superstato, vuole l’Unione sovietica disegnata da Stalin… vuole un potere giudiziario superiore alla sovranità popolare; vuole una Europa giacobina che purga con la supremazia del potere giudiziario rispetto alla sovranità”. E per Bossi chi si allontana dall’asse Parlamento-popolo è “un nuovo fascista”.
Era il 2002, mica tantissimo tempo fa, in fondo. Poi che è successo? Basta una grossa crisi economica internazionale per far cambiare idea al leader del partito che più di ogni altro ha sempre rivendicato coerenza con i propri ideali? Basta il necessario salvataggio dei titoli di Stato italiani da parte della BCE per far dire a Umbertone che le cose cambiano, dimenticando in un colpo Roberto Maroni e i suoi strali contro la politica dell’immigrazione europea e Mario Borghezio e le sue scenate all’Europarlamento? Chissà. Fatto sta che ora Bossi parla così.
Anche se “positivamente”, la Bce condiziona l’Italia. Lo ha ammesso il leader della Lega, Umberto Bossi, che, alla domanda se “il governo è commissariato”, ha replicato: “Certo l’Europa, la Bce, ha il suo peso”. Parlando al termine del vertice con Tremonti e Calderoli, cui ha partecipato anche la vicepresidente del Senato Rosy Mauro e Renzo Bossi, il leader della Lega ha spiegato che “è la realtà che è venuta a trovarci. Per tanto tempo il paese ha speso più di quanto poteva.
Un bel giorno ha preso il treno ed è venuta a trovarci”.
Un bel cambiamento, eh?

Le vacanze povere degli onorevoli


Più di cento parlamentari rispondono all’indagine su dove trascorreranno le ferie. Tutti però dichiarano di risparmiare
Gli elettori devono sapere quanto i parlamentari spendono per le vacanze e dove le passano, se in Italia o all’estero. Piu’ di cento tra onorevoli e senatori hanno risposto all’indagine del programma KlausCondicio: i favorevoli sono la maggioranza. Compatta l’Italia dei Valori.
LE VACANZE – Il vice presidente del gruppo parlamentare Antonio Borghesi sposa l’idea “a patto che non si traduca in moralismo fondamentalista ma come necessario atto di trasparenza. Io ho scelto il Lago di Garda e spendo poco piu’ di mille euro”. D’accordo il capo gruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: “Tutti sanno dove vado in vacanza, ho uno stile di vita semplice. La spesa e’ contenutissima. E sono favorevole a un’operazione trasparenza ma a patto che coinvolga anche i manager e i giornalisti”. Fa ‘coming out’ senza problemi il deputato Marcello De Angelis (Pdl), direttore del Secolo d’Italia: “Resto a Roma e spendo zero”. Pero’ e’ dubbioso sulla pubblicazione sul sito della Camera “Sono cose personali, a chi possono interessare”.
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http://www.giornalettismo.com/archives/137433/le-vacanze-povere-degli-onorevoli/

Beppe Grillo denunciato per le parole contro Napolitano?



Il comico: “Rischio l’accusa di vilipendio al capo dello Stato”
Non e’ solo il Blasco ad accusare i colpi della vita, in questa estate segnata dalla crisi internazionale. Anche Beppe Grillo affida al suo blog una cupa riflessione sul Paese (“mi sono svegliato con la bocca impastata e la testa pesante, sono i sintomi di una giornata di disincanto e di pessimismo”), confessa di avere “bisogno di qualche sano momento di depressione profonda, mi aiuta a rimbalzare verso l’alto”.
VILIPENDIO - E offre una notizia: potrebbe dover rispondere di vilipendio al Capo dello Stato per gli strali che da tempo riserva all’inquilino del Colle.
“Mi ha fermato la Polizia, mi ha chiesto – spiega il padre del Vaffa day – il registrato dello spettacolo che ho tenuto a Fermo. Gli ho detto che non ho alcuna registrazione. Sono stati gentili, mi hanno accennato – prosegue lo stesso Grillo nel suo post – a denunce per un possibile vilipendio a Napolitano e mi hanno salutato. Napolitano… parlamentare nel 1953, l’anno della morte di Stalin. Il simbolo di un’Italia pietrificata”.
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Come diventare un supereroe



Un gruppo di cittadini in calzamaglia si aggira per New York e aiuta le forze del bene
Cittadini di New York dormite sonni tranquilli: a difendervi c’è il mitico New York Police Department, certo, ma non solo. Come nei fumetti di Stan Lee e Jack Kirby c’era “l’amichevole Spiderman di quartiere” che si aggirava fra il Queens e il centro della città più nota e trafficata degli Usa, così il Daily Beast ci informa che ad aiutare la polizia di New York ci sono i supereroi che scorrazzano per la città. Davvero, però.
SUPEREROI A NEW YORK – Si tratta di un supergruppo che si fa chiamare la New York Initiative. E non è solo – anche se la frase suona un po’ minacciosa.
Ore tre e mezza d’Estate, quattro supereroi fermi fuori dal ristorante di Waverly, aperto tutta la notte nel West Village di Manhattan. Nonostante l’ora tarda, l’aria è ancora umida, e i supereroi, tutti membri di un gruppo freelance noto come la New York Initiative, vestono abiti neri e un patchwork di armature di metallo e plastica, alcuni di essi fatti in casa – guanti in titanio, cotte di maglia e molto altro. Il leader informale del gruppo, un tatuato ex-studente di arte che si fa chiamare Zero, fa un passo avanti e accende la radio Motorola attaccata sul torace. “Sapete chi siamo”, dice. “Se vi trovate in pericolo, fatelo sapere ad uno di noi”.
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Gb: ministro interno interrompe le ferie

(ANSA) - LONDRA - Theresa May, ministro dell'Interno britannico, ha interrotto le vacanze ed è di ritorno a Londra dove incontrerà il capo pro tempore di Scotland Yard. Durante la seconda notte di disordini ci sono stati oltre 100 e 35 agenti sono rimasti feriti. "La notte scorsa -ha detto- i poliziotti si sono nuovamente esposti ai pericoli per proteggere i londinesi. Chiedo a tutti i membri delle comunità locali di lavorare in modo costruttivo con la polizia per assicurare alla giustizia questi delinquenti".

Costi della politica: tutti i tagli che si possono fare subito


Riduzione dei parlamentari: l'intesa è solo a parole

Vogliono la fiducia dei cittadini in questo momento nero? Se la guadagnino. Il governo, la maggioranza e la stessa opposizione non possono chiedere un centesimo agli italiani senza parallelamente (anzi: prima) tagliare qualcosa di loro. Conosciamo l'obiezione: non sarà un taglio di 1000 euro dallo stipendio reale (l'indennità è solo una parte) di deputati e senatori a risolvere il problema. Perfino se tutti fossero condannati a lavorare gratis risolveremmo un settemillesimo della manovra. Vero. Ma stavolta non hanno scelta: è in gioco la loro credibilità.
Per partire devono aver chiaro un punto: il perfetto è nemico del bene. In attesa di una ridefinizione generale dello Stato (campa cavallo) certe cose si possono fare subito. Alcune simboliche, altre di sostanza.

Sono stati presentati nove progetti di legge, dall'inizio della legislatura, per ridurre o addirittura dimezzare il numero dei parlamentari. Da destra, da sinistra... Dove sono finiti? Boh... Sono tutti d'accordo, a parole? Lo facciano, quel taglio. Senza allegarci niente. Sennò finisce come sempre finisce: la sinistra ci aggancia una cosa inaccettabile dalla destra, la destra ci aggancia una cosa inaccettabile dalla sinistra. E tutto resta come prima. Esattamente il giochino della riforma bocciata al referendum del 2006, che vedeva sì una modesta riduzione da 630 a 518 deputati, da 315 a 252 senatori (non il dimezzamento sbandierato: quella è una frottola) ma anche uno svuotamento dei poteri del Quirinale e un aumento dei poteri del premier. Dettagli che garantivano la bocciatura: la sinistra non l'avrebbe votato mai. Vogliono ridurre davvero? Trovino un accordo e lo votino tutti insieme: non servirà neanche il referendum confermativo. Sennò i cittadini sono autorizzati a pensare che sia solo propaganda. Come propaganda appare per ora la mega-maxi-super-riforma votata dal Consiglio dei ministri il 22 luglio. Se era così urgente perché non risulta ancora depositata e non se ne trova traccia neanche nel sito di Palazzo Chigi? Era sufficiente l'annuncio stampa? Forse erano più urgenti le vacanze.
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Sentenza, gatti liberi in condominio

(ANSA) - MILANO - I gatti sono animali sociali e quindi il loro aggirarsi liberamente nei condomini non e' contrario alle regole, anzi, e' in qualche modo un loro diritto. E' questo il significato di una recente sentenza del tribunale che, a Milano, ha dato ragione alla 'gattara' di un palazzo. La donna era stata citata in causa da una coppia che vive nell'edificio. Una decisione definita ''storica'' dagli animalisti.

Afghanistan, precipita elicottero Nato. Talebani rivendicano attacco a italiani

Kabul, 8 ago. (Adnkronos/Aki) - Un secondo elicottero della Nato è precipitato nell'est dell'Afghanistan mentre un altro è stato costretto a un atterraggio di emergenza nella provincia di Paktia. Stando a fonti dell'Alleanza Atlantica, nell'incidente odierno non si registrano vittime, mentre i Talebani sostengono che 33 soldati americani sono stati uccisi oggi.
Al momento non è stata resa nota l'esatta zona in cui l'elicottero è caduto.
Intanto la Nato sta ancora indagando sulle cause che hanno portato sabato allo schianto dell'elicottero Nato e alla conseguente morte di 38 persone, tra cui 30 militari americani (alcuni dei quali avevano partecipato al raid che aveva portato all'uccisione di Osama bin Laden), sette afghani e un interprete. I Talebani hanno rivendicato l'operazione.
I miliziani hanno rivendicato anche l'attentato compiuto ieri contro i militari italiani nel distretto di Farah, che ha provocato il ferimento di quattro paracadutisti italiani e un interprete. In una nota apparsa oggi sul sito Internet dell''Emirato islamico dell'Afghanistan', come si fa chiamare il portale che pubblica i comunicati dei miliziani islamici, a firma di Qari Yusef Ahmadi, si legge che "ieri un ordigno piazzato nel terreno è esploso nel distretto di Farah colpendo un veicolo blindato delle forze italiane mentre faceva ritorno nella sua base che si trova in quella zona". Come spesso accade nei comunicati dei Talebani, il bilancio dei loro attacchi non corrisponde con quanto accaduto sul campo. Ahmadi parla infatti di "cinque soldati italiani uccisi. Il loro veicolo è andato completamente distrutto e un elicottero militare è giunto sul posto per prelevare i morti".


Afghanistan:soldato Gb,dita per souvenir

(ANSA) - ROMA - Il ministero della Difesa britannica ha aperto una inchiesta su un soldato accusato di aver staccato le dita ad alcuni talebani morti come souvenir. Il battaglione del soldato e' stato dispiegato in Helmand dal settembre 2010 all'aprile di quest'anno. L'identita' del militare non e' stata resa nota: appartiene agli Argyll e Sutherland Highlanders, del reggimento di Scozia, dove vengono reclutati i soldati di questa unita'. "Sono accuse molto serie", ha detto un portavoce della Difesa.

Afghanistan: talebani abbattono secondo elicottero, uccisi 33 soldati Usa


Afghanistan: talebani abbattono secondo elicottero, uccisi 33 soldati Usa
KABUL - Il portavoce dei talebani, citato dalla Reuters, ha annunciato che un secondo elicottero Usa sarebbe stato abbattuto e che 33 soldati americani a bordo sarebbero morti. L'eventualita' viene respinta pero' dalla Nato che parla di un incidente avvenuto oggi, Lunedi', nell'est del paese ma che non avrebbe causato vittime. Sabato un elicottero Nato e' stato abbattutto in Afghanistan ed in quell'occasione 31 militari Usa sono rimasti uccisi. I talebani hanno rivendicato l'attacco di Sabato all'elicottero ma la Nato insiste sul fatto che sia stato solo un incidente.

Le Monde: il problema dell’Italia? Silvio Berlusconi


Crisi, debito pubblico, conti da risanare, fondamenti economici saldi, complotto dei mercati contro l'Italia... Sembra una questione molto complicata, quella della crisi econimica italiana, ma l'editorialista di Le Monde taglia corto: il vostro problema reale è Silvio Berlusconi.
Tutta la stampa italiana parla della nostrasituazione economica, ma quando anche gran parte della stampa esterna ne parla... allora vuol dire che ci troviamo davanti a un problema reale.
Comprando Le Monde, salta agli occhi assonnati un titolo: “Le problème italien? Silvio Berlusconi” (Il problema italiano? Silvio Berlusconi). Uneditoriale pulito, senza foto, senza orpelli, ma che pone un interrogativo serio: forse il problema dell’Italia non è la sua capacità produttiva in sé, ma lo stesso Berlusconi ("en Italie et en Europe, on considère désormais que le "problème italien", c'est le "Cavaliere" lui-même"). Insomma, l’Europa intera teme che il Cavaliere possa essere un vero pericolo per tutta l’eurozona. A scatenare la valanga diarticoli comparsi sui giornali è stato il discorso che il Premier ha tenuto in Parlamento a Camere riunite martedì 3 agosto alle 17.30 sulla situazione economica italiana. Già la scelta di rimandare la seduta nel tardo pomeriggio fatta per “non turbare i mercati”, aveva scatenato qualche perplessità e preoccupazione sulla reale gravità della situazione, tuttavia questo slittamento non ha impedito alle borse internazionali di “commentare” il giorno successivo quanto è stato detto e la "precauzione" che si è voluto prendere. 

Il discorso del Presidente non ha tranquillizzato i mercati, che oggi registrano in apertura i Bpt a quota 400 e tutte le borse in calo. La crisi fa paura in tutto il mondo e il mercato non è pronto a rischiare con investimenti azzardati sui paesi che non dimostrino solidità politica e piani immediati di cambiamento per ottemperare al pagamento del proprio debito pubblico
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Alla scadenza del mandato non si ricandiderà Sgarbi: "Andrò via da Salemi la vera mafia è la burocrazia"


"Aveva ragione Oliviero Toscani, qui non c'è futuro. Io che ho portato in questo comune i giornali di tutto il mondo andrò a fare il sindaco da un'altra parte"

di CARMELO CARUSO
"Non mi ricandiderò più a Salemi. Aveva ragione Toscani, in Sicilia la mafia è la burocrazia. Non c'è futuro. Vado a fare il sindaco da un'altra parte". Lo dice, Vittorio Sgarbi, durante la conferenza stampa tenuta all'hotel Wagner di Palermo, per quella che doveva essere la presentazione, di un acquerello di Cézanne che sarà esposto a Salemi, e che invece è l'occasione per annunciare il suo addio come sindaco (ma solo a fine mandato).
"Me ne vado. Sì. Proprio io che ho portato in questo comune Rubens, Picasso e i giornali di tutto il mondo. Ho fatto più di quanto dovevo fare, ho lottato la mafia con l'arte. Ma qui l'attività pubblica è impossibile". Eppure  è sul caso Giammarinaro che Sgarbi perde le staffe: "Definire che ci fosse una regia occulta nel comune di Salemi è assurdo, è letteratura fantastica. Dovrebbero dimettersi sia il questore che il maresciallo dei carabinieri. Non ho mai dato un soldo a Giammarinaro, a Salemi era un "fossile". E tra l'altro non parlo con lui da quando è indagato", dice Sgarbi. "L'influenza che aveva Giammarinaro si chiama politica. E allora? Non dovevo parlare con il segretario della Dc di Salemi?".

Torna deputato, ma non potrà mettere piede in Sicilia. L'Ars reintegra il Pd Vitrano arrestato con la mazzetta


Era stato arrestato in marzo con diecimila euro appena intascati da un imprenditore e poi era stato posto ai domiciliari. Dopo la scarcerazione potrà tornare a Sala d'Ercole

PALERMO - Il deputato del Pd, Gaspare Vitrano, arrestato a marzo con l'accusa di avere intascato una tangente da un imprenditore e poi sospeso per decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dalla carica di parlamentare regionale, è stato reintegrato all'Assemblea regionale siciliana. Ne ha dato notizia in apertura della seduta parlamentare il presidente dell'Ars, Francesco Cascio.
Dopo due mesi di detenzione, il Tribunale del Riesame a giugno ha disposto la revoca dei domiciliari imponendo però la misura del divieto di soggiorno in Sicilia.
Al momento dell'arresto, nelle tasche di Vitrano furono trovati diecimila euro in contanti, appena ricevuti da un imprenditore che aveva presentato alla Regione la domanda per realizzare un impianto fotovoltaico. Vitrano ha sempre sostenuto che quei soldi non fossero una tangente ma il frutto di un investimento.
Cascio ha spiegato che l'Assemblea ha preso atto del pronunciamento del commissario dello Stato, secondo cui il decreto di sospensione della Presidenza del Consiglio non ha più efficacia dal momento che il Tribunale del Riesame ha revocato i domiciliari a Gaspare Vitrano.
La legge stabilisce che un deputato viene sospeso dalle sue funzioni in caso di custodia cautelare in carcere, di arresti domiciliari e di detenzione in luogo di cura: il divieto di dimora in Sicilia, cui è sottoposto al momento il deputato, non prevede la sospensione. Pur vivendo lontano dalla Sicilia, Vitrano può tornare a svolgere le sue funzioni parlamentari.

Lombardo si riduce lo stipendio e vara tagli per 85 milioni di euro

di VASSILY SORTINO
Ottantacinque milioni e mezzo di euro di tagli ai costi della politica. Raffaele Lombardo annuncia in una conferenza stampa la ristrutturazione delle spese approvate dalla giunta regionale, per ridurre la spesa. Partendo dal vertice: il presidente abbasserà del 10 per cento da settembre la sua indennità mensile (che passa da 18.500 euro a 16 mila 650 euro netti) e di tutti gli assessori (da 12 mila 500 e 11 mila 250 euro), per un risparmio complessivo annuo di oltre 300 mila euro. Gli assessori dovranno inoltre rinunciare al 30 per cento delle spese per le consulenze, che scendono di 800 mila euro.
Il vero risparmio, dai numeri forniti da palazzo D'Orleans, riguarda la riduzione del 20 per cento di tutti i contratti per i beni e servizi della Regione, permettendo così di fare economia per 80 milioni di euro. Arriva la scure anche per i componenti degli uffici di gabinetto, che passeranno da 21 a 14, per 2 milioni e 200 mila euro di risparmi. Giù le spese anche sulle auto blu per dirigenti e capi di gabinetto: meno 200 mila euro. E ancora, sempre da settembre, scatterà la riduzione dell'80 per cento delle spese per la comunicazione di Regione ed enti (risparmio per un milione di euro) e l'eliminazione dei compensi per i dirigenti e i pensionati regionali che fanno parte dei consigli di amministrazione di società partecipate. I tagli promessi dal presidente della Regione si completano con un ulteriore risparmio di 500 mila euro, grazie all'istituzione di un tetto massimo a 120 mila euro annui per i compensi dei direttori di enti e società partecipate.