Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 5 febbraio 2012
Schizofrenia e disturbi sociali studio italiano ne svela la natura
Sono tipici della patologia che colpisce l'un per cento della popolazione adulta, in cui, a tratti, si perde il senso della realtà. Un lavoro dell'università di Chieti e di Parma rivela le alterazioni del funzionamento cerebrale in chi ne soffre. E mette in evidenza le basi neurali di uno dei tratti chiave: l'incapacità di stabilire un confine preciso fra il sé e l'altrodi ALESSIA MANFREDI
ALLUCINAZIONI, deliri, tendenza ad isolarsi. Chi soffre di schizofrenia a volte perde il senso della realtà e si sente spaventato, confuso. Un tratto tipico di questo disturbo che colpisce l'uno per cento della popolazione adulta, è la disfunzione sociale: l'altro diventa un enigma indecifrabile, genera ansia, portando ad una serie di meccanismi compensatori che si traducono in comportamenti psicotici.
Ciò che non è chiaro in questa malattia complessa ed invalidante è se i deficit sociali riguardino le relazioni con gli altri individui o abbiano le proprie radici nei disturbi dell'esperienza in prima persona del proprio corpo. Ora uno studio italiano dell'università di Chieti e di Parma, guidato da Vittorio Gallese, professore di fisiologia aldipartimento di neuroscienze dell'università di Parma 1, dà una nuova spiegazione della natura dei disturbi sociali caratteristici della patologia, rivelando le alterazioni del funzionamento cerebrale in chi ne soffre. E mettendo in evidenza le basi neurali di uno dei suoi tratti chiave: l'incapacità di stabilire un confine preciso fra il sé e l'altro.
Usando la tecnica della risonanza magnetica funzionale, Gallese e i suoi colleghi, che hanno pubblicato i risultati del loro studio su Social Cognitive and Affective Neuroscience 2, hanno osservato le risposte cerebrali a situazioni sociali riguardanti l'osservazione di sensazioni corporee vissute da altri. Ed hanno visto che nei pazienti schizofrenici ci sono attivazioni neurali diverse rispetto agli individui sani, in regioni cerebrali coinvolte durante l'esperienza soggettiva di sensazioni corporee tattili.
In particolare nella corteccia premotoria - coinvolta normalmente nella percezione di sensazioni corporee e nell'integrazione del controllo motorio con le informazioni sensoriali visive, tattili ed uditive - e nell'insula posteriore, fondamentale non solo nella percezione delle sensazioni corporee ma nel distinguere il sé dagli altri in situazioni di "affettività sociale". Funzioni importanti, "perché rendono possibile il senso di possedere le proprie esperienze, come azioni e sensazioni. Ciò è quanto appare disturbato nella patologia schizofrenica", spiega Sjoerd Ebisch dell'Università di Chieti e co-autore principale del lavoro. "Le alterazioni nervose rivelate dal nostro studio potrebbero essere alla base della ridotta capacità di distinguere le proprie esperienze da quelle degli altri nelle interazioni sociali, e di comprendere intuitivamente il senso di queste stesse interazioni".
Tutto è partito dai neuroni specchio, scoperti da un gruppo di scienziati dell'università di Parma, fra cui proprio Gallese, nel 1991. Sono cellule nervose che si attivano sia quando si fa una cosa in prima persona che quando si osserva un altro compiere la stessa azione. Grazie a meccanismi verosimilmente analoghi, basta scorgere un'emozione su un viso o percepire che la gamba di un altro viene sfiorata per simulare nel nostro cervello una sensazione corrispondente. Questo meccanismo è ciò che Gallese definisce "simulazione incarnata".
"Diversi anni fa abbiamo iniziato a pensare che questa potesse essere solo la punta di un iceberg e che la stessa logica fosse applicabile ad ambiti diversi, come quello delle sensazioni e delle emozioni". Alla luce di questo modello, si è deciso di concentrarsi su due patologie in cui il tema dell'intersoggettività risulta centrale, spiega ancora il professore: la psicosi schizofrenica e l'autismo infantile, molto diverse fra loro ma con un tratto comune, ossia i problemi di relazione con l'altro.
Finora queste patologie sono state studiate con un approccio "dall'alto", cognitivista, senza concentrarsi sulla dimensione "incarnata" dell'esperienza in prima persona. "Questo lavoro ne segue uno diverso ed è solo il primo di una serie", racconta ancora Gallese.
I pazienti sono stati osservati a sei mesi dal primo episodio di schizofrenia. Ed è emerso che durante la "percezione sociale" - i pazienti guardavano il video di una mano toccata da un'altra mano, accarezzata o schiaffeggiata - nei soggetti schizofrenici l'area della corteccia premotoria si attivava molto meno rispetto al gruppo di controllo. E risultava tanto meno attiva quanto più gravi erano i sintomi della malattia riguardo all'esperienza del sé. L'insula posteriore, invece, che negli individui sani si "spegne" quando si osservano esperienze tattili nell'altro, nei soggetti schizofrenici rimaneva attiva.
"La schizofrenia si caratterizza per un problema di confine del sé corporeo - riassume Gallese - e qui forniamo una chiave di lettura, mettendo in evidenza le basi neurali del problema chiave: non essere in grado di tracciare confini netti fra il sé e l'altro".
All'estero il lavoro ha suscitato parecchio interesse. Per Georg Northoff, dell'Institute of Mental Health Research dell'Univeristà di Ottawa, si tratta di uno studio unico dai risultati importanti, "che mostrano come i pazienti schizofrenici perdono letteralmente il contatto con la realtà in quanto incapaci di integrare il loro sé con quello degli altri e quindi con l'ambiente sociale", con conseguenze di rilievo per la comprensione non solo della malattia ma del funzionamento del cervello.
Già Freud aveva ipotizzato che un'alterazione nella distinzione tra "me e altro da me" fosse alla base del pensiero psicotico, sottolinea Mark Solms, curatore della nuova edizione standard integrale dei lavori psicologici del padre della psicoanalisi: per l'esperto questo lavoro "fornisce una nuova base scientifica alla sua teoria".
Ghiaccio e neve, Italia in emergenza Diciotto morti in due giorni Alemanno-Protezione civile, è scontro
LA CRONACA DI IERI
Gelo Italia, domani nevica ancora
Il picco di freddo in pianura oggi è stato raggiunto nell'astigiano, a Castell'Alfero l'Arpa Piemonte, dove la colonnina di mercurio è scesa fino ai -21, 6 gradi. Continua a nevicare intanto sul Centro e sul Sud del Paese, in particolare sul versante Adriatico: a Bologna si sono accumulati fino a 70 cm di neve, più a sud ad Ancona fino a 80 cm e a Pescara oltre i 50. Tra Cesena e Forlì è caduto oltre 1 metro di neve.
Continua ...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Gelo-Italia-domani-nevica-ancora_312942110784.html
Germania: Europa è contraria a intervento militare contro Iran
"Il piano antineve c'è, non mi serve nulla" E il sindaco disse no alla Protezione civile
Nei colloqui con Gabrielli le sottovalutazioni e i ritardi del Campidogliodi CARLO BONINIROMA - Che gli uomini "spalino". Che donne, vecchi, bambini "non escano di casa per andarsi a fare le foto". Ogni disfatta ha un suo bollettino da consegnare alla Storia. E quando alle 12 di ieri il sindaco Gianni Alemanno invita con tono perentorio a "raggiungere i quattro centri di distribuzione pale" prima che arrivi il gelo, la città capisce che è tutto finito. Meglio, che nulla è mai iniziato. Perché in quel si "salvi chi può", la resa certifica un abbandono che si fa arrogante. E per giunta bugiardo. Come uno Schettino qualunque di fronte al suo naufragio, il sindaco perde la testa, rovescia il tavolo. Se la prende con i romani che "non mettono le catene". Accusa la Protezione civile di previsioni meteo errate. Evoca il complotto contro la città eterna, "regolarmente informata in ritardo" delle calamità che Iddio le riserva. È uno spettacolo raggelante, che Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, chiosa a "Repubblica" così: "Sono un uomo delle istituzioni e provo un'amarezza infinita. Pur di proteggere se stesso e dissimulare le proprie responsabilità, c'è un sindaco pronto a distruggere il lavoro e la credibilità di un intero sistema di Protezione civile. È incredibile". Continua ...http://www.repubblica.it/cronaca/2012/02/05/news/il_piano_antineve_c_non_mi_serve_nulla_e_il_sindaco_disse_no_alla_protezione_civile-29360446/
"Con Lusi ho sempre litigato gestiva i soldi solo per Rutelli"
Parisi: "Ho contestato l'opacità di alcuni voci del bilancio. Resta grave che nessuno sapesse di quei 13 milioni". Mai avrei immaginato che si finisse a guardie e ladri. Ancora non ci crederei, se non avessi letto le parole di Lusidi GIOVANNA CASADIO
ROMA - Onorevole Parisi, lei aveva dubbi sul bilancio della Margherita. Ma il suo allarme è caduto nel vuoto. Poteva fare di più?
"È caduto nel vuoto per sottovalutazione. Potrei dire che i miei contrasti con Lusi arretrano alla notte dei tempi. Fin dall'esordio della Margherita è stato un continuo infinito braccio di ferro. Da una parte domande sull'uso politico delle risorse destinate all'azione comune, dall'altra la sistematica resistenza a darne conto. Ma mai il sospetto di una appropriazione personale a fini privati. Un braccio di ferro con un avversario messo a guardia delle risorse del partito a garanzia del fatto che fossero spese a sostegno della presidenza Rutelli e della sua linea politica. È per questo che da presidente dell'Assemblea federale avevo chiesto la costituzione di un comitato di tesoreria che difendesse le minoranze dagli eccessi di potere e, con masochismo, me ne accollai per anni la presidenza. Ma mai avrei immaginato che si finisse a guardie e ladri. Se non avessi letto la pubblica assunzione di responsabilità personale di Lusi, ancora oggi avrei difficoltà a crederci".
Poi però lei il bilancio lo votò? L'assemblea lo approvò all'unanimità?"Io ricordo sicuramente di avere contestato l'opacità di alcune voci direttamente al tesoriere, di non aver partecipato a quel voto e di avere votato a favore di un gruppo di approfondimento".
Continua ...http://www.repubblica.it/economia/2012/02/05/news/con_lusi_ho_sempre_litigato_gestiva_i_soldi_solo_per_rutelli-29360690/
“Silvio, sei un cagasotto”
Il senatùr al telefono col Cavaliere spiega cosa ne pensa dell’appoggio del PdL a Monti
Silvio Berlusconi non deve aver gradito, conoscendolo. Ma l’Umberto è fatto cosi’: male, e per questo è sbottato al telefono contro il Cavaliere mentre discutevano dell’appoggio al governo Monti. Lo racconta il Corriere della Sera:
Eppure, non tutto è come appare. Perché il movimento continua a dividersi e a non dare la sensazione di barra ferma. Lo stesso Bossi non considera chiuso il rapporto con «l’amico Silvio». Molto si è scritto nelle scorse settimane sulle pressioni di Berlusconi per ricondurre «l’amico Umberto» a strategia comune. Ma ieri, tra coloro che si son dati appuntamento a Sarego per il parlamento della Padania, circolava un racconto illuminante. Quello di un Umberto Bossi che telefona all’ex premier rinnovandogli la richiesta di far cadere il governo Monti.
Cosa abbia risposto Berlusconi, nessuno sa:
Continua ...
“Un giro di mazzette per il ministro della Difesa”
Ne parla Rocco Buttiglione in un’intervista al Fatto
Gli aerei costano, la difesa pure, ma le mazzette di cui parla Rocco Buttiglione in un articolo del Fatto dedicato alle spese per le armi della Difesa non sono propriamente un sovrapprezzo che i contribuenti vorrebbero per forza pagare. Oltre ai 131 cacciabombardieri infatti c’è un altro contratto che potrebbe imbarazzare l’ammiraglio De Paola:
Continua ...L’’ex responsabile armamenti Di Paola, che conosceva la pratica per l’in – carico che ricopriva (marzo 2001-marzo 2004), ricorderà il putiferio per l’adesione italiana al consorzio europeo – con investimenti totali per 25 miliardi di euro, di cui 8 a carico di Roma – per la costruzione di 175 Airbus A400M, un quadrimotore per il trasporto militare. A distanza di 11 anni, oggi, cadono le resistenze diplomatiche e le ritrosie personali, allora si può raccontare perché l’Italia deluse francesi e tedeschi. Quelli che aspettano la consegna del primo esemplare con 6 anni di ritardo, esordio previsto per il 2007 e rimandato al 2013: “Ho avuto impressione che intorno a quell’affare ci fosse un enorme giro di tangenti, io ne fui testimone, e così scrissi una lettera al presidente del Consiglio”, denuncia al Fatto Rocco Buttiglione, ministro per le politiche europee nel governo di Silvio Berlusconi che annusò per primo le maniere sporche.
http://www.giornalettismo.com/archives/196950/un-giro-di-mazzette-per-il-ministro-della-difesa/
Il patto di Silvio con il Pd e Monti
Berlusconi intervistato da Libero dà la pagella al governo e conferma che non si ricandiderà
Silvio Berlusconi conferma l’intezione di non ricandidarsi: ‘Perche’ ho detto che sono pronto a un passo indietro e ad abbandonare la politica in prima linea? Semplice, e’ quello che penso: voglio dare spazio ad Angelino Alfano, che e’ un giovane bravissimo. Poi ritengo che tornare un’altra volta a palazzo Chigi sarebbe inutile con l’attuale architettura istituzionale’.
L’INTERVISTA - In una intervista a ‘Libero’ Silvio Berlusconi spiega la sua strategia politica per i prossimi mesi.L’obiettivo del Cavaliere e’ quello di riformare la legge elettorale, magari ‘alzando la soglia di sbarramento’, ma per farlo ‘serve tempo’, quindi il governo guidato da Mario Monti deve durare fino alla fine della legislatura.
Continua ...
Altri tre morti legati al maltempo
(ANSA) - ROMA - Un'altra vittima del freddo a Roma: il corpo di un uomo, probabilmente un senzatetto, e' stato trovato stamani a Ostia, sul litorale romano, dove ieri era stata trovata morta una donna ucraina senza fissa dimora. E altre due persone sono morte oggi colpite da malore mentre spalavano la neve davanti alla loro abitazione: un uomo di 51 anni a Mosciano, nel teramano, e un anziano di 87 anni ad Archi (Chieti).
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