Il presidente di Equality minaccia di elencare i parlamentari omosessuali. Già altre volte tirati in ballo
La minaccia per promuovere la difesa dei propri diritti. A metterla in scena è il presidente di
Equality Italia. Se la legge contro l’omofobia non verrà approvata – ha fatto sapere
Aurelio Mancuso -, la comunità gay reagirà con forza, “smascherando tutti quegli omosessuali invisibili, politici, preti, uomini e donne di potere, che per nascondersi si accaniscono pubblicamente contro le libertà e i diritti delle persone lgbt”.
EQUALITY VS PDL, LEGA E UDC - Oggi pomeriggio Equality Italia, insieme a tante associazioni, parteciperà al sit-in davanti a Montecitorio organizzato in vista della discussione della legge. Il primo scoglio saranno le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Lega, Pdl eUdc. “Ciò che c’è scritto in quelle orribili pregiudiziali – commenta Mancuso – è offensivo della dignità di milioni di cittadine e cittadini italiani, che a differenza di tutto il resto d’Europa, in Italia sono trattati come dei pericolosi pervertiti”. “Non è più sopportabile – aggiunge – dopo quarant’anni di battaglie continuare ad essere pazienti e corretti, mentre ogni giorno si viene aggrediti e discriminati. Se saranno approvate le pregiudiziali di costituzionalità, è pronta una campagna che tenendo conto delle leggi in vigore, attuerà una forma intelligente di outing per far comprendere all’opinione pubblica quanta violenta ipocrisia sia presente nella classe dirigente italiana. L’operazione non sarà promossa nè gestita da Equality Italia, rete trasversale per i diritti civili, ma da siti gay indipendenti”, conclude.
OMOSESSUALI AL GOVERNO - Non è la prima volta che l’omosessualità dei politici viene tirata in ballo nel dibattito pubblico. Nell’affrontare i temi che interessano da vicino la comunità gay spesso ci si chiede se deputati e senatori si riconoscano per davvero nelle posizioni che sono chiamati ad assumere per ordine di partito. “Non si dichiarano perché sono ipocriti –
faceva sapere Nichi Vendola lo scorso anno –, sono sepolcri imbiancati, tra l’altro sono anche ricattabili. Mi dispiace per chi vive in clandestinità la propria condizione. Uno che fa il parlamentare dovrebbe avere il coraggio di dirlo”. Sarà ancora il leader di
Sel, qualche mese più tardi, rispondendo alle domande delle Iene ad
affermare che l’Italia ha già avuto un presidente del Consiglio in Italia gay. Il tutto mentre il presidente onorario di Arcigay
Franco Grillini annunciava in un’intervista al
Giornale la presenza alla Camera e al Senato di circa cento perlamentari omosessuali, più o meno egualmente distribuiti tra centrodestra e centrosinistra, di tre ministri omosessuali nella attuale compagine di governo, e di tre ministri omosessuali nel governo Prodi. E la curiosità dilaga.