sabato 26 febbraio 2011

Libia: Onu chiede appoggio Italia

(ANSA) - NEW YORK - Appoggio continuo e ruolo attivo dell'Italia per le azioni decisive da prendere per risolvere la crisi libica: lo ha chiesto il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon al presidente del Consiglio Berlusconi. Secondo una nota del portavoce del Palazzo di Vetro, ''nella sua telefonata con il premier, Ban ha discusso le opzioni disponibili per risolvere la crisi e ha chiesto il continuo appoggio dell'Italia ed un suo ruolo attivo per una azione decisiva''.

Libia: chiusa ambasciata Gb a Tripoli

(ANSA) - LONDRA - La Gran Bretagna ha 'temporaneamente sospeso' le attivita' della sua ambasciata a Tripoli. Il personale e' stato evacuato sull'ultimo volo charter organizzato dal governo che ha decollato per Gatwick con a bordo 53 persone. Inoltre, due aerei della Raf Hercules C-130 hanno tratto in salvo 150 lavoratori stranieri dal deserto libico. Lo ha annunciato il ministro della Difesa britannico Liam Fox. Gli aerei, che non hanno a bordo solo britannici, hanno raggiunto Malta.

Caso Ruby, nuove carte: “Più troie siamo, più ci vorrà bene”. E alcune fanno il test dell’Hiv

Nelle 782 pagine dei pm di Milano le strategie per avere soldi dal premier e le rivendicazioni: "Ho avuto da lui la Smart, voglio la Mini Cooper". Bonifici e versamenti per 400mila euro a 12 di loro

“Più troie siamo e più bene ci vorrà”. Il giorno di Natale, nelle conversazioni via sms tra due ragazze coinvolte nei festini di Arcore, il tema del dibattito è chiaro: trovare il modo per spillare più soldi possibile a Silvio Berlusconi. Essere “disponibili”, per usare un termine meno forte, è la strada considerata migliore, perché “oltre che per le palle bisogna prenderlo per il coso…domani se è aperto vado in un sexy shop”. Ragazze che si augurano di tornare dalle nottate a Villa San Martino “con le tasche piene”, ma che constatano che il premier “sta peggiorando con l’invecchiamento”, e temono “la manina stretta”. Ma non solo. C’è anche chi si preoccupa per la propria salute. E dopo le nottate “allucinanti” vanno a fare il test dell’Hiv e poi si confrontano tra loro: “Tutto a posto? Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun Aids”. C’era qualche dubbio? “Mah sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai”. Nuove conversazioni, tratte da intercettazioni erano rimaste finora inedite. Ma il solco è sempre lo stesso. Quello tracciato nelle 782 pagine della richiesta di giudizio immediato per il premier, avallate dal Gip di Milano Cristina Di Censo. Le novità partono dalle conversazioni tra le ragazze, ma arrivano ai bonifici del ragionier Spinelli: un conto personale di Berlusconi al Monte dei Paschi da cui risultano bonifici per 406mila a 12 ragazze, tra le quali una sola era già emersa nell’indagine. Dall’esame risulterebbero inoltre tre assegni da 100mila euro passati dai conti del premier, attraverso il suo commercialista Giuseppe Spinelli, a Lele Mora, il quale dopo ogni versamento avrebbe a sua volta versato 50mila euro a Emilio Fede.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/26/caso-ruby-nuove-carte-piu-troie-siamo-piu-ci-vorra-bene-e-alcune-fanno-il-test-dellhiv/94143/

Libia: el Pais, 10 tonnellate di gas per armi chimiche in mano a Gheddafi

Tripoli, 26 feb. - (Adnkronos/Aki) - Il regime del colonnello libico Muammar Gheddafi e' in possesso di dieci tonnellate circa di 'gas mostarda', il gas 'iprite' usato per le armi chimiche. E' il quotidiano spegnolo el Pais a lanciare l'allarme sull'arsenale chimico del colonnello, che lo stesso Gheddafi aveva promesso di consegnare entro meta' maggio, in base a un accordo con la comunita' internazionale.

Libia: Usa e Ue annunciano embargo armi e congelamento beni

Libia: Usa e Ue annunciano embargo armi e congelamento beni

WASHINGTON - Gli Usa hanno annunciato la sospensione delle attività dell'ambasciata di Tripoli e la decisione di imporre sanzioni contro il regime di Muammar Gheddafi. Lunedì il presidente Barack Obama incontrerà il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon per discutere della situazione in Libia. Anche da Bruxelles i membri dell'Ue hanno annunciato di aver raggiunto un accordo di massima per adottare l'embargo alla vendita di armi alla Libia, il congelamento dei conti e dei beni degli uomini del regime e' un divieto di viaggio nei confini dei Ventisette. La notizia e' stata confermata da fonti diplomatiche. Le sanzioni contro il regime Muammar Gheddafi includeranno anche il divieto di vendere materiale antisommossa per la polizia. Intanto il rais libico ha completamente perso la fiducia del suo popolo mettendo in pratica una brutale repressione ai danni dei dimostranti, azioni che sono state condannate duramente da parte della comunita' internazionale che chiede la sospensione della Libia dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Carney, specificando che le sanzioni saranno coordinate con gli alleati europei, ha detto che gli Stati Uniti hanno sospeso la limitata cooperazione militare coi libici e che sono state congelate le vendite di ricambi militari

Yemen: Continua la protesta, bilancio vittime sale a 19

Yemen: Continua la protesta, bilancio vittime sale a 19
SAN'A - Sale a 19 morti il bilancio delle vittime durante le proteste anti regime in Yemen, con altre 4 persone che hanno perso la vita nelle ultime ore durante le manifestazioni per chiedere le dimissioni del presidente Ali Abdullah Saleh.Proprio Saleh ha chiesto all'esercito ''il massimo della protezione'' alla propria persona. Le proteste più violente si sono verificate ad Aden. Intanto, le più importanti tribù del Paese hanno offerto il loro appoggio alla rivolta popolare. Lo riferisce Press Tv.

Sud Corea/ manifestazioni e proteste: decine i feriti, forse alcuni morti

Sud Corea/ manifestazioni e proteste: decine i feriti, forse alcuni morti
SEOUL - Migliaia di persono hanno inscenato proteste nelle strade di Seoul la capitale della Corea del Sud, per chiedere le dimissioni del presidente Lee Myung-bak al potere da tre anni in Blue House - la residenza ufficiale del Capo dello Stato. I manifestanti si sono radunati nel centro di Seoul denunciando la politica del presidente verso la Corea del Nord e la situazione economica in Corea del Sud. Lo riferisce Press TV citando un Quotidiano sudcoreano. “Le rivolte in Nordcorea possono sfociare in rivoluzione?”. Questo il titolo di un articolo pubblicato venerdì sul sito internet del più letto quotidiano sudcoreano, il Chosun Ilbo. Il giornale mette subito in evidenza un fatto: le proteste non sono cosa di oggi, è dall’anno scorso che è in aumento il disapprovo popolarecontro il regime. Violenti scontri tra centinaia di manifestanti e forze di sicurezza si sono registrati in questi giorni a Sinuiju, città al confine con la Cina: diversi feriti e forse qualche manifestante è rimasto ucciso negli scontri con la polizia.

ITALIA - Cadere in autobus. Cassazione: sempre risarciti

La caduta sull'autobus va sempre risarcita anche se l'autista non ha colpa. Parola di Cassazione secondo la quale, in caso di infortuni sul bus, il cittadino ha comunque diritto ad avere una indennita' per i danni patiti. Pure se "modesto", data la mancanza di responsabilita' del conducente dell'autobus, il risarcimento, comunque, spetta di diritto. In questo modo, la Sesta sezione civile ha convalidato il modesto risarcimento accordato al catanese Alfonso G. caduto sul pavimento di un autobus a causa di una brusca frenata.
Una caduta che, come riferisce la sentenza 4442, non era da imputare al conducente dell'autobus che "non aveva la possibilita' di tenere una condotta di guida diversa e che era stato costretto a frenare per l'improvvisa invasione della corsia di un motorino cui ha attribuito l'esclusiva responsabilita' dell'evento". Ad Alfonso G., comunque, era stata riconosciuta una modesta indennita' dalla Corte d'appello di Catania, nel settembre 2009. In passeggero ha fatto ricorso in Cassazione per chiedere piu' soldi di risarcimento.
Piazza Cavour ha respinto il ricorso e ha colto l'occasione per ricordare in quali casi operi la presunzione di responsabilita' negli incidenti accaduti sull'autobus. "In tema di trasporto di persone - scrive la Suprema Corte - la presunzione di responsabilita' di cui all'art. 1681 a carico del vettore per i danni del viaggiatore opera quando sia provato il nesso causale tra il sinistro occorso al viaggiatore medesimo e l'attivita' del vettore in esecuzione del trasporto, restando viceversa tale presunzione esclusa quando sia accertata la mancanza di una colpa in capo al vettore, come nel caso in cui il sinistro venga attribuito al fatto di un terzo viaggiatore".
Sulla base di questa considerazione, la Cassazione ha fatto notare che la sentenza impugnata "non si e' affatto discostata da questo orientamento" visto che il conducente dell'autobus "era stato costretto a frenare all'improvviso". Il passeggero avra' in ogni caso diritto ad un modesto indennizzo per i danni patiti in seguito alla caduta.

SPAGNA - Farmaci da staminali. Inaugurato nuovo centro a Siviglia

La compagnia Usa Celgene, specializzata in ricerche su terapie avanzate contro cancro, malattie rare e in generale malattie incurabili, produrra' farmaci basandosi sulle cellule staminali placentari in un nuovo centro inaguruato il 24 febbraio in Siviglia.
Situato nel parco scientifico e tecnologico Cartuja 93, il centro, chiamato Citre (Celgene Institute for Translational Research Europe), per la sua apertura ha avuto l'appoggio istituzionale ed economico della Junta di Andalucia, del ministero della Sanita' e dell'exministro Bernat Soria, che lo hanno inaugurato.

Firme false: Sara Giudice attacca, Formigoni tace

La giovane politica milanese dopo Nicole Minetti mette in difficoltà anche il presidente della Lombardia

La giovane Sara Giudice, consigliera di circoscrizione per il Pdl a Milano, continua ad attaccare i vertici del partito berlusconiano lombardo. Dopo aver promosso una sottoscrizione per far dimettere dal Consiglio regionale Nicole Minetti, ora Sara Giudice ha denunciato che la firma apposta con il suo nome sul modulo di presentazione della lista per le regionali del 2010 è falsa. Su Facebook gli amici di Sara l’appoggiano sostenendola a proseguire la sua battaglia, mentre il presidente Roberto Formigoni tace, e preferisce parlare sul suo profilo del dramma della piccola Yara.

” NON E’ LA MIA FIRMA” - La firma di Sara Giudice per la presentazione della lista di Roberto Formigoni alle scorse elezioni regionali e’ stata contraffatta. Lo sostiene la stessa consigliera di zona per il Pdl a Milano precisando di essere stata sentita sulla vicenda stamani, come persona informata dei fatti, dal pubblico ministero Alfredo Robledo. ‘La mia firma – ha dichiarato – e’ assolutamente contraffatta, falsa, mai avrei firmato un listino bloccato con il nome di Nicole Minetti’.Sara Giudice ha infatti avviato settimane fa una raccolta di firme proprio per chiedere al Pdl di invitare la Minetti, coinvolta nell’inchiesta sul caso Ruby, a dimettersi dall’incarico di consigliere regionale.

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http://www.giornalettismo.com/archives/115539/firme-false-sara-giudice-attacca-formigoni-tace/

Cariche nella notte contro manifestanti a piazza Tahrir al Cairo

L'esercito ha usato la forza per disperdere il corteo riunito due settimana dopo la caduta di Mubarak.

Roma, 26 feb. (TMNews) - "Le testimonianze cominciano ad arrivare poco dopo la mezzanotte: fonti con cui avevo stabilito un contatto al Cairo all'inizio del mese, qualcuno ancora accampato a piazza Tahrir mi fa sapere che l'esercito egiziano sta usando la forza per disperdere i manifestanti dal centro del Cairo". Il racconto è di Gregg Carlstrom, inviato di punta di Al Jazeera International.
"I manifestanti si sono dati appuntamento ieri, due settimane dopo la caduta di Hosni Mubarak, per ricordare alla giunta militare che vogliono vere riforme in senso democratico" scrive Carlstrom nell'edizione online dell'emittente. "Testimoni nella piazza raccontano che i soldati, perloppiù mascherati e armati di manganelli, hanno costretto i presenti ad andarsene. Diverse persone, per il momento non è chiaro quante, sono state ferite e arrestate durante la carica" a quanto si apprende.
La reazione delle ultime ore da parte dei militari, sottolinea Al Jazeera International, mette in luce una tensione fra la piazza e l'esercito che sembra destinata a peggiorare nei mesi che porteranno alle elezioni del prossimo settembre. "Diversi manifestanti - sottolinea Carlstrom - non si fidano dei militari, e sono determinati a portare avanti le proteste a favore di riforme politiche ed economiche; ma la pazienza delle forze armate si va esaurendo".

Vendola: Grazie alle intercettazioni dimostrata la mia innocenza

Il governatore della Puglia commenta l'archiviazione del suo nome nello scandalo della sanità regionale.

Roma, 26 feb. (TMNews) - Le intercettazioni sono utili anzi fondamentali, sono state lo strumento attraverso cui "ho potuto dimostrare di essere innocente". Così Nichi Vendola, che ieri ha visto archiviare la sua posizione nell'inchiesta sulla Sanità in Puglia, risponde agli attacchi di cui lo accusava di corruzione. "Io sono la prova che le intercettazioni telefoniche sono uno strumento fondamentale. Senza, non avrei potuto dimostrare di essere innocente" ha detto Vendola, secondo cui dalle telefonate "emerge la crisi del rapporto di fiducia tra me e Tedesco e di come il Pd, del quale Emiliano era segretario, fa quadrato attorno a Tedesco, contro di me. Tanto da mettere in discussione la Giunta".
E poi, sottolinea Vendola, "un giudice e la procura dicono che non c'è alcun rilievo penale nel mio atteggiamento e nemmeno un profilo di malcostume". Vendola ricorda poi di essere stato eletto per cambiare la legge nelle scelte sulla sanità, e ora "professori non pugliesi hanno fatto una selezione, noi sceglieremo tra gli idonei".
Il gip di Bari ha deciso ieri di archiviare la posizione di Vendola nell'ambito delle indagini sulla sanità in Puglia su presunte pressioni per influenzare, in passato, le nomine di alcuni manager delle Asl. Uno di questi filoni di inchiesta due giorni fa ha portato alla richiesta di arresto per il senatore del Pd Alberto Tedesco, e la carcerazione per altre sei persone.
"Penso che anche quando si viene attinti ingiustamente da un giudizio o da una misura, in uno stato di diritto - ha detto Vendola - ci sono gli strumenti per difendersi nel rispetto delle autorità giudiziarie".

Calma a Tripoli, negato l'atterraggio a C-130 italiano ad Hamal

Doveva recuperare 25 italiani rimasti bloccati. Berlusconi: Gheddafi non ha più il controllo.

Roma, 26 feb. (TMNews) - La mattinata a Tripoli è trascorsa in un clima di relativa calma, e dopo le sanzioni decise nella notte dal presidente Usa Barack Obama c'è attesa per le decisioni che potrebbero prendere le Nazioni Unite, il cui consiglio di sicurezza si riunisce alle 17 ora italiana. In un colloquio telefonico il cancelliere tedesco Merkel e il premier britannico Cameron hanno auspicato "severe sanzioni" e sanzioni anche a livello Ue. E se ci saranno sanzioni Ue, ha detto il ministro della difesa italiano La Russa, l'Italia non si tirerà indietro. Prosegue, intanto il rimpatrio degli stranieri dalla Libia e l'Italia incontra nuove difficoltà. Le autorità libiche hanno negato l'autorizzazione all'atterraggio di un c-130 dell'aviazione che dovrebbe rimpatriare nostri concittadini.
Il C-130 dell'aeronautica militare, partito questa mattina alle 11 dall'aeroporto di Pisa, non ha avuto l'autorizzazione ad atterrare ad Hamal, in Libia, dove avrebbe dovuto caricare a bordo e rimpatriare circa 25 italiani rimasti bloccati in loco. E' quanto riferito a TMNews da fonti qualificate. L'aereo, in questo momento, è in volo per fare ritorno in Italia. Al momento, secondo quanto si è appreso, nessun aereo dell'aeronautica militare si trova in territorio libico.
Nella serata, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha inflitto sanzioni nei confronti del colonnello Muammar Gheddafi e del suo entourage. E oggi anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ammesso che "gheddafi non ha più il controllo" e che sia l'Italia che l'Ue "non possono essere spettatori".
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Scandalo sanità in Puglia, Vendola è innocente e ora accusa: “Fu colpa del Pd”

Archiviata la sua posizione, il governatore commenta il coinvolgimento di Alberto Tedesco: “Fu indicato dai democratici, mi dissero che era l’unico”.

Per il caso della dilagante corruzione nella sanità pugliese, il governatore Nichi Vendola non può essere ritenuto responsabile. Secondo quella che il Giornale chiama già “giustizia ad orologeria”, il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta della pubblica accusa che chiedeva la chiusura del fascicolo a carico dell’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà.

ARCHIVIAZIONE – Nulla può essere a lui addebitato, concordano i magistrati inquirenti e giudicanti, se non una certa “arroganza politica” non di rilevanza penale.

L ’archiviazione per Nichi Vendola, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di concussione, arriva il 24 febbraio. La firma il gip Sergio di Paola, nello stesso giorno in cui un altro gip, Giuseppe de Benedictis, dispone gli arresti per otte persone, tra le quali il senatore Alberto Tedesco. E a leggere gli atti si scopre che l’inchiesta sulla sanità pugliese vive di diverse fasi, durante le quali, i pm e i gip, sembrano cambiare idea e a volte si contrappongono tra loro. Di certo c’è un fatto: l’accusa di concussione per Vendola, su richiesta degli stessi pm che l’avevano indagato, è caduta. Il presidente della Regione Puglia, sotto il profilo giudiziario, è considerato estraneo allo scandalo che colpisce la sanità pugliese. Al massimo, scrive il gip Sergio di Paola, s’è trattato di “arroganza politica”. Vendola era stato indagato per la nomina di alcuni direttori sanitari. Il caso più emblematico è quello che riguarda la nomina di Umberto Caracciolo, con la conseguente sostituzione di Francesco Sanapo (a sua volta indagato), quale direttore sanitario nella Asl di Lecce

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Giovanni Brusca: “Dell’Utri fu referente della Mafia”

Le ultime rivelazioni del boss di cosa nostra sul fondatore di Forza Italia: “dopo la morte di Lima, il tramite fu lui”

Dopo l’uccisione di Salvo Lima, nel marzo del ’92, e prima della strage di Capaci, Marcello Dell’Utri e Vito Ciancimino sarebbero diventati i nuovi referenti di Cosa nostra per la trattativa tra Stato e mafia. E’ quanto il pentito Giovanni Brusca avrebbe raccontato ai pm di Palermo, sostenendo che e’ stato Toto’ Riina a riferirglielo. Il pentito, secondo quanto scrive ‘Repubblica’, avrebbe confessato durante un interrogatorio nel quale e’ scoppiato in lacrime. I magistrati lo avevano convocato nell’ambito dell’inchiesta a suo carico per riciclaggio e fittizia intestazione di beni, scaturita da intercettazioni ambientali. Brusca sarebbe crollato davanti al contenuto delle intercettazioni contestategli dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Nino Di Matteo, Paolo Guido e Lia Sava.

Nei giorni scorsi Brusca, che finora aveva sempre sostenuto di non sapere nulla di Dell’Utri, sarebbe stato sentito anche dalla procura di Caltanissetta che indaga sulle stragi del ’92. Anche Massimo Ciancimino aveva tirato in ballo Dell’Utri al processo di Palermo che vede imputato il generale dei carabinieri Mario Mori, indicando il senatore Dell’Utri – condannato a 7 anni in appello per i rapporti che avrebbe intrattenuto con la mafia prima del ’94 – come ‘protagonista’ della presunta trattativa dopo l’arresto del padre Vito, avvenuto nel ’93.

Tripoli: torna la calma in città, sospeso trattato Italia-Libia

Il regime arma i civili per aizarli contro i ribelli

Tripoli: torna la calma in città, sospeso trattato Italia-Libia

TRIPOLI - Le strade della capitale, dopo i ripetuti, duri e sanguinosi scorsi dei giorni scorsi, sono semi-deserte. A Tripoli regna una calma quasi totale e del tutto irreale tipica della quiete che succede alla tempesta.

Anche secondo Silvio Berlusconi, Muhammar Gheddafi avrebbe oramai perso il controllo della maggior parte del paese; mentre è prevista per oggi la decisione del consiglio di sicurezza dell’Onu riguardo le sanzioni da rivolgere alla Libia. Dal canto suo, sempre più solo ed accerchiato, il colonnello è riapparso la scorsa notte con l'ennesimo messaggio delirante; invitando nuovamente alla repressione feroce contro i ribelli ed assicurando che rimarrà al potere fino alla morte. Alcune fonti giornalistiche, inoltre, riferiscono che dopo le numerose insubordinazioni dei militari il regime sta provvedendo ad armare i civili per permettere loro di sparare contro gli antigovernativi. Altri testimoni citati da al-Jazeera e Cnn parlano poi di irruzioni e rapimenti di feriti all'interno degli ospedali e di altre esecuzioni effettuate in diverse città. SOSPESO IL TRATTATO ITALIA-LIBIA "Sembra che effettivamente Gheddafi non controlli più la situazione in Libia", ha detto oggi Berlusconi che poi ha proseguito:"tutti siamo d’accordo possiamo mettere fine la bagno di sangue e sostenere il popolo libico". Contestualmente, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ha dichiarato sopeso il trattato d'amicizia stipulato tra Italia e Libia ed ha fatto sapere che il nostro governo provvederà all'evacuazione dei connazionali ancora residenti nello stato africano.
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